Casola, il «Giardino delle erbe» di Casola è un «Tesoro d’Italia»

Romagna | 28 Ottobre 2018 Cronaca
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Sandro Bassi - Un altro importante riconoscimento per il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio. Già inserito nel 2003 nel Sistema museale della provincia di Ravenna con apposita guida-catalogo, poi due anni fa nel volume dedicato agli «Orti e Giardini botanici d’Italia» con relativa scheda, ha ottenuto la certificazione «Tesoro d’Italia 2018» da parte dell’omonima rivista.
Gli operatori del magazine, venuti ad Imola in occasione del Peroni Race weekend all’autodromo, sono stati accompagnati dai dirigenti di If alla scoperta di luoghi caratteristici del territorio: colpiti in particolare dalla bellezza delle colline e dei borghi di Brisighella e Dozza, hanno deciso di assegnare il titolo al Giardino di Casola che li ha lasciati «semplicemente entusiasti». «Siamo contentissimi - commenta il direttore del Giardino, Sauro Biffi - perché questa certificazione ci stimola ulteriormente e perché il pubblico aumenta sempre più. E’ difficile quantificare le presenze perché non abbiamo un biglietto di ingresso ma le stimiamo in circa 7-8 mila all’anno, ovviamente concentrate fra aprile e ottobre per ragioni climatiche e perché in questo periodo l’utente trova aperti anche i laboratori, l’aula didattica e la rivendita prodotti, ma distribuite anche in autunno e inverno perché il giardino è sempre aperto».
I quattro ettari del Giardino sono infatti non recintati e inseriti nel paesaggio casolano, con la Vena di Gesso di sfondo e un multicolore susseguirsi di lavande, rosmarini, iperici, santoregge, timi e melagrani. Fra piante aromatiche, officinali, mellifere e alimentari sono presenti quasi 500 diverse specie, allineate su undici gradoni. Una serra, una ricostruzione degli ambienti rocciosi della «Vena», più le strutture didattiche, arricchiscono il tutto.
Ufficialmente inaugurato nel 1975 ma con radici risalenti al 1938 per opera di Augusto Rinaldi Ceroni (cui la struttura è dedicata), allora direttore della scuola agraria e che ottenne dalle autorità scolastiche il permesso di adibire a campo sperimentale una parcella di terreno comunale, il Giardino è di proprietà della Regione e oggi affidato al Parco Vena del Gesso e condotto dalla cooperativa montana Valle Senio.
Viene visitato anche come meta autonoma, ma può contare sull’effetto attrattivo delle altre mete turistiche vicine: il paese di Casola, il Cardello (antica residenza di Alfredo Oriani e adibito a casa-museo con arredi ottocenteschi e anch’esso con magnifico giardino circostante) e l’Abbazia benedettina di Valsenio, oggetto di un lungo restauro da poco conclusosi, con clamorose scoperte archeologiche che hanno riportato in luce anche una cripta paleocristiana databile al V/VI secolo d.C.
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