Calcio, stasera comincia l'Europeo con Italia-Turchia e Ballardini è sicuro: «Un torneo aperto, gli azzurri ispirano fiducia»

Romagna | 11 Giugno 2021 Sport
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Luca Alberto Montanari
Roma, stadio Olimpico, 11 giugno 2021. Con un anno di ritardo sulla tabella di marcia originale, il conto alla rovescia scadrà finalmente alle ore 21 di venerdì sera, quando Italia e Turchia inaugureranno Euro 2020 (il nome non cambia), la prima rassegna continentale itinerante della storia, che toccherà undici stadi diversi. Il primo ad aprire (anche a 16.000 tifosi) sarà appunto l’Olimpico, campo amico della Nazionale di Roberto Mancini che sfiderà prima la Turchia al debutto, quindi la Svizzera mercoledì 16 (alle ore 21) e infine il Galles domenica 20 (alle ore 18). Tra i milioni di italiani che attendono con impazienza e grande fiducia l’avventura della Nazionale, che cinque anni fa si era fermata ai quarti di finale contro la Germania (maledetti rigori), c’è anche Davide Ballardini, l’unico tecnico ravennate dell’ultima serie A, che con il suo Genoa ha «spedito» agli Europei anche il centrocampista croato Badelj e il centravanti macedone Pandev. 
Ma naturalmente Ballardini tiferà per gli azzurri del Mancio: «L’Italia mi dà buonissime sensazioni - racconta dalla sua Ravenna, dove si sta rilassando, il tecnico genoano - perché ha personalità, entusiasmo e soprattutto tanta qualità dal centrocampo in su. Mancini ha a disposizione un bel gruppo, la squadra mi sembra molto competitiva e per questo sono davvero fiducioso, anche se in questi tornei basta sbagliare una partita per compromettere due o tre anni di lavoro». Entrando nel dettaglio, da scafato allenatore del campionato italiano, Ballardini prova ad approfondire alcuni aspetti che ispirano fiducia: «Storicamente la nostra Nazionale è sempre stata bravissima e attentissima alla fase difensiva e anche con Mancini i numeri lo dimostrano, perché noi italiani abbiamo sempre avuto nel nostro dna la concentrazione e il rigore difensivo. Ma con questo ciclo io vedo anche tanto altro: c’è innanzitutto un’altissima qualità davanti, che ci può permettere di fare male a qualsiasi avversario». Quanto ai nomi di possibili protagonisti, Ballardini ha un pallino: «Dico Barella, che in questo momento è il miglior centrocampista d’Italia, ma anche uno dei top in Europa. Penso che per caratteristiche oggi possa davvero giocare titolare in qualsiasi centrocampo d’Europa, perché è un ragazzo completo, ha qualità e quantità, sa inserirsi senza palla e tecnicamente è cresciuto tantissimo. Ma naturalmente non c’è solo lui, il nostro collettivo può esaltare tanti altri giocatori». 
Sul tipo di Europeo che vedremo nel prossimo mese e che riguarderà 24 nazionali, l’allenatore ravennate è abbastanza sicuro di divertirsi, al di là del tifo per l’Italia: «Sì - conferma il Balla - sarà un Europeo bello, incerto, divertente e soprattutto aperto. In tante possono provare a imporsi, mi aspetto bel gioco e tantissima qualità soprattutto dalle squadre più forti. Quanto ai pronostici, io penso che la storia sia sempre la stessa». Sull’Italia il Balla preferisce glissare («non lo so e non lo voglio sapere», sorride), ma per il resto, sulla pit-lane, dominano le solite corazzate: «Francia, Germania e Spagna sono da sempre le grandi favorite e ci mancherebbe. Poi sono curioso di vedere l’Inghilterra, mentre il Belgio è formidabile individualmente, ma la storia insegna che nei grandi appuntamenti degli ultimi anni, pur avendo una rosa clamorosa, non è mai riuscito a fare la differenza». Chiusura sulle possibili sorprese, con Ballardini che vivrà il consueto derby in famiglia con la moglie Anna, di origini svedesi: «Ma la Svezia è una delle possibili sorprese non perché è la Nazionale di mia moglie, ma perché è una squadra rognosa, solida e compatta, che al contrario del Belgio sa sempre esaltarsi in questi contesti. L’altra sorpresa potrebbe essere la Polonia, che ha tanta qualità davanti e un allenatore che mi piace molto come Paulo Sousa».
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