Calcio Eccellenza, Alfonsine, la squadra «fantasma» che gioca in 7: «Io non mollo, ma continuare così è impossibile»

Romagna | 25 Novembre 2021 Sport
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Daniele Pompignoli
«Io ci ho messo la faccia, ma i ragazzi ci stavano mettendo il cuore e io non mi potevo in nessun modo tirarmi indietro, anche se la situazione è assolutamente drammatica e non so che senso abbia andare ancora avanti». Sono queste le parole di Gianluca Foschi, allenatore dell’Alfonsine, che domenica scorsa ha deciso coraggiosamente di scendere in campo suscitando l’ilarità di molti in un video divenuto virale ovunque. 
Cinquant’anni, Foschi è da poco più di un mese alla guida dei biancazzurri, ma si è ben presto ritrovato a dirigere una squadra nell’occhio di un ciclone che pare inarrestabile. 
«Quando sono arrivato, i giocatori c’erano e anche se la situazione non sembrava facile, perché abbiamo fatto pochi allenamenti e con sette-otto giocatori in tutto, qualcosa sembrava che si potesse sistemare». Invece come un fulmine a ciel sereno sull’Alfonsine è scesa una tempesta che sembra inarrestabile. La gara di domenica a Cotignola, con 6 giocatori in tutto e Foschi a fare il settimo per permettere il via alla gara, è solo la punta di un iceberg che parte da lontanissimo e che infanga in modo vergognoso l’anno del centenario biancazzurro. 
Da tempo attorno al club biancazzurro circolavano voci che andavano da compensi non pagati fino ad altri comportamenti poco chiari nella gestione del Brigata Cremona. Lo «sfratto» dallo stadio e il trasferimento a San Zaccaria sono solo la premessa dell’incubo che l’Alfonsine ed i suoi tesserati stanno vivendo in questo campionato. 
A Gabriele Colonnello, subentrato nel corso dell’estate al timone della società, vanno dati meriti e colpe. Non fosse stato per lui, l’Alfonsine sarebbe sparito dal calcio, ma proprio qui inizia la colpa più grande: consentire per motivi difficili da comprendere questo scempio sportivo che sta culminando con figure misere fatte fare prim’ancora che alla società, anche a calciatori e staff, come allo stesso Foschi. 
Cosa succederà ora è difficile decifrarlo, prima di tutto occorre capire se l’Alfonsine esisterà ancora oppure no, cosa che nemmeno Foschi sembra essere in grado di dire. «Io non so nemmeno se riusciremo a scendere in campo domenica: Colonnello l’ho sentito dopo Cotignola, è difficile decifrare le cose, ma in campo domenica saremo almeno in sette? Ci sono dei giocatori che sono infortunati: ne arriveranno altri intanto?». 
Uno scenario che potrebbe profilarsi è anche quello della prima rinuncia in campionato, cosa che comporterebbe una multa salata ed anche il possibile inizio della fine: alla terza rinuncia l’Alfonsine verrebbe estromesso definitivamente dal campionato. «Io non mollo e finché non è finita io vado avanti perché ho dato la mia parola - spiega Foschi - ma continuare in questo modo alla lunga è impossibile. Se nel giro di due al massimo tre settimane non si trovano dieci o quindici giocatori sarà molto complicato sopravvivere. Però ora come ora - riflette - chi vorrà venire a giocare ad Alfonsine? Ogni volta mi dicono di aver trovato dei giocatori, e il giorno dopo salta tutto». 
A parole sembra scontato che l’agonia della società biancazzurra sia destinata a finire molto presto. Per fortuna.
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