Calcio D, la calda estate del direttore generale Scocco: «La passione, le strutture e... il ripescaggio: il Ravenna è già pronto per affrontare la C»

Romagna | 08 Giugno 2025 Sport
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Se dentro al campo il Ravenna ha chiuso la propria stagione con la vittoria dei playoff contro il Tau, nella gara che ha fatto calare il sipario sulla stagione, fuori dal campo c’è da giocare la partita più importante dell’estate giallorossa. Uno dei protagonisti di queste lunghe settimane di giugno è indiscutibilmente Paolo Scocco, direttore generale del club bizantino, che ha alzato le antenne e che guarda avanti con fiducia. Dal passato al presente, guardando naturalmente al futuro, ecco il pensiero del dirigente del Ravenna.
Scocco, come giudica la stagione dentro e fuori dal campo?
«La stagione del Ravenna è stata senza dubbio molto positiva, soprattutto considerando che si trattava del primo anno di gestione con una nuova guida. Abbiamo riportato un trofeo in città dopo tanto tempo e, anche se non siamo riusciti a conquistare il campionato, abbiamo compiuto una rimonta straordinaria che ci ha portato a vincere i playoff. Fuori dal campo abbiamo lavorato per costruire fondamenta solide, investendo su organizzazione, visione e sostenibilità. Ma ciò che ci rende più orgogliosi è aver riacceso un senso di appartenenza autentico: l’entusiasmo ritrovato attorno alla squadra e al progetto è la prova più concreta che la direzione intrapresa è quella giusta».
A proposito, vi aspettavate questo entusiasmo dalla gente? Cosa farete in più nel futuro per coinvolgere ancora più tifosi?
«Sapevamo che a Ravenna bastava un segnale forte per riaccendere la passione. Fin dal primo giorno abbiamo voluto costruire un progetto che parlasse alla città, che facesse sentire ogni ravennate parte di qualcosa di vero, condiviso e ambizioso. E credo che questa visione sia stata percepita: lo dimostrano i numeri in crescita al Benelli e l’entusiasmo che si respira attorno alla squadra. Guardando al futuro, uno degli obiettivi centrali è il potenziamento delle strutture. Abbiamo già avviato tavoli di lavoro con le istituzioni per intervenire sullo stadio Benelli e sui centri sportivi di Glorie, Fosso Ghiaia e Darsena. Ma soprattutto riteniamo che la realizzazione di un nuovo centro sportivo sia un passaggio imprescindibile: non solo per offrire al settore giovanile spazi adeguati, ma anche per colmare il gap strutturale che ci separa dalle realtà più blasonate dell’Emilia-Romagna. Se vogliamo crescere in modo stabile e duraturo, dobbiamo dotarci degli strumenti giusti, e questo è uno di quelli fondamentali».
L’obiettivo sportivo dell’estate è il ripescaggio. Cosa ne pensa? E’ anche lei ottimista come Mandorlini?
«Siamo molto soddisfatti di aver centrato i playoff, che ci pongono nella miglior posizione possibile in vista di eventuali ripescaggi. Da parte nostra, l’obiettivo è farci trovare pronti in ogni dettaglio qualora si apra questa opportunità. Certo che siamo ottimisti. Il Ravenna è oggi una società solida, organizzata, con una struttura già pronta per affrontare il professionismo. Abbiamo lavorato in anticipo per costruire basi solide e credibili, sia sul campo che fuori, e riteniamo giusto che vengano premiate le realtà che hanno dimostrato serietà, continuità e visione. Se si aprirà una possibilità, siamo convinti di aver fatto tutto il necessario per meritarla».
In caso di Serie C, cosa cambierà a livello societario?
«Come già detto, abbiamo impostato il lavoro quotidiano con una mentalità professionistica. Abbiamo alzato il livello in ogni ambito, costruendo un’organizzazione che guarda ben oltre la Serie D. In caso di ripescaggio, affronteremo il passaggio con lucidità e ambizione. Non sarebbe un cambio di rotta, ma l’evoluzione naturale di un percorso già tracciato. L’obiettivo non è semplicemente partecipare alla C, ma farlo con solidità, continuità e una visione chiara di crescita».
Quanti abbonamenti sognate?
«La passata stagione ci ha regalato numeri straordinari, ben oltre le aspettative. Il clima vissuto al Benelli ha generato un entusiasmo crescente. Il dato più significativo è stato superare le 4.000 presenze nella finale playoff, in una domenica di giugno e senza validità degli abbonamenti: un segnale fortissimo del legame che si è creato. Per questo sono convinto che miglioreremo i numeri dello scorso anno. Non ci poniamo limiti: il nostro impegno sarà massimo, ogni giorno, per meritarci la fiducia di un tifoso in più».
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