Calcio C, Ravenna contro Arezzo, si salvi chi può: derby e scontro diretto le gare per sperare

Per restare al passo con i tempi, osservando la classifica del girone B di Lega Pro, si potrebbe affermare banalmente che ci sono sette squadre in «zona rossa» all’interno di una fascia molto pericolosa che parte dal Carpi. Dentro a questo perimetro ci sono cinque formazioni che sgomitano per salvare la pelle evitando la ghigliottina dei playout (due ci riusciranno, al momento sarebbero Carpi e Vis Pesaro) e un paio di squadre che oggi devono innanzitutto pensare a non staccare definitivamente la spina, provando a giocarselo, quel playout, considerato non più un incubo ma una scialuppa di salvataggio. Queste due squadre sono l’Arezzo e naturalmente il Ravenna, ormai da una vita in coda alla classifica, e obbligate a fare più punti possibili nell’ultimo mese di campionato per non chiudere all’ultimo posto e scivolare mestamente in D. La sensazione, infatti, è che sia partita una specie di volata a due, a meno di improvvisi crolli di Fano e Imolese, che non vincono da sette e otto giornate ma che hanno ancora un margine abbastanza rassicurante, o comunque più di una partita di distacco da toscani e romagnoli. Il mese di aprile, quindi, inaugura la volata e questo è ciò che il menù prevede per Arezzo e Ravenna, con una data cerchiata di rosso sul calendario: giornata numero 37, al momento fissata per il 18 aprile ma che dovrebbe slittare al 25, stadio Comunale, Arezzo-Cesena. La madre di tutte le partite. Sempre che nel frattempo una delle due non abbia cambiato passo o mollato.
IL CAMMINO TOSCANO
A quota 24 punti, con un rendimento equamente diviso tra casa e fuori (12+12), l’Arezzo di Roberto Stellone ha probabilmente la rosa migliore di tutti, anche delle altre rivali che stanno qualche gradino sopra, in virtù del profondo restyling di gennaio, che ha portato anche al cambio di allenatore (esonerato Camplone) dopo il rovescio casalingo contro il Cesena. Pur avendo tanti califfi dal centrocampo in su per la categoria (in ordine sparso Arini, Di Paolantonio, Perez, Altobelli, Belloni e il sempreverde Cutolo, mentre il crepuscolare Cerci è fuori rosa), l’Arezzo non è ancora riuscito a cambiare definitivamente passo e a muovere la classifica con continuità. Le due vittorie consecutive contro Fermana e Fano avevano illuso, ma prima e dopo, nel girone di ritorno, è arrivato solo un successo. Morale: l’Arezzo ha messo in moto, ma non è ancora partito. Nelle ultime cinque giornate, al netto dello scontro diretto contro il Ravenna, il calendario è spaccato in due, nel senso che gli uomini di Stellone dovranno giocare due gare (la prima e l’ultima) contro chi punta ai playoff (Modena e Cesena) e soprattutto due scontri diretti fondamentali dopo Pasqua, contro Vis Pesaro e Legnago, che potrebbero anche ridisegnare parzialmente le gerarchie nella famigerata zona rossa della classifica.
IL CAMMINO GIALLOROSSO
Dal canto suo, dopo aver conquistato un punto nelle prime due gare di ritorno dalla sosta per Covid ed aver sfidato il Mantova mercoledì pomeriggio nel primo recupero, il Ravenna, che nel frattempo ha tesserato il 32enne olandese Marvin Emnes, attaccante con un discreto passato in Inghilterra ma fermo da più di un anno, ha una carta in più da giocare: il recupero di mercoledì 7 aprile al Benelli contro il Cesena (ore 15). Oltre al jolly, i giallorossi hanno un calendario leggermente più semplice rispetto all’Arezzo. Le gare chiave, al netto del derby più sentito, sono le prossime due: sabato al Benelli arriva una Fermana pimpante e frizzante ma ormai virtualmente salva, scesa a sua volta in campo martedì scorso nel recupero contro il Perugia. L’altra gara fondamentale è al momento in programma sabato 10 aprile e si giocherà allo stadio Galli, contro quell’Imolese che non se la sta passando molto meglio del Ravenna, bravo a vincere la gara dell’andata al Benelli (3-2). Alla giornata numero 36 c’è l’unica partita veramente proibitiva contro il Perugia, specialmente se il Grifone dovesse essere ancora in corsa per il primo posto (ma sembra un’ipotesi abbastanza complicata), mentre all’ultima giornata, dopo la «finale» di Arezzo, al Benelli arriva un Carpi oggi ancora abbastanza tranquillo, che potrebbe già essere in vacanza.