Bob, il lughese Bilotti ha le idee chiare: "Punto alle Olimpiadi invernali del 2022"

Romagna | 19 Gennaio 2019 Sport
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Gabriele Cocchi
Nella mente dello sprinter lughese (è di Barbiano) Lorenzo Bilotti, classe 1994, rimarrà impressa a caratteri cubitali la stagione 2018 grazie alla storica e indimenticabile partecipazione alle Olimpiadi invernali, che si sono svolte in febbraio in Corea del Sud. Bilotti, nel bob a quattro assieme ai compagni di squadra Simone Bertazzo, Simone Fontana, Mattia Variola e la riserva Francesco Costa, ha ottenuto il 27° posto nella classifica finale della gara dominata dagli equipaggi tedeschi. Prima dei Giochi, inoltre, il lughese aveva già partecipato ai Mondiali di Koenigssee in Germania: «La partecipazione ai Mondiali era stata una bellissima esperienza, fu fantastico condividere con i compagni di squadra lo spirito e l’atmosfera. La partecipazione all’Olimpiade, invece, è qualcosa di unico e che non ha paragoni con una atmosfera ineguagliabile che solo lo spirito olimpico riesce a regalare». Quello spirito olimpico che Bilotti aveva tanto sognato di vivere con l’atletica: «E’ vero, è il sogno di ogni atleta e fino ad ora lo avevo solo potuto sognare, con la staffetta 4 x 100 sfiorammo la qualificazione a Rio de Janeiro ed a quel punto era difficile sperare di potercela fare ed invece il sogno si è materializzato con il bob a quattro. La partecipazione olimpica è sicuramente stato il traguardo sportivo più bello che abbia finora raggiunto».
L’Olimpiade invernale se l’era meritata disputando ottime gare con il suo equipaggio.
«In effetti eravamo arrivati a PyeongChang dopo avere conseguito importanti risultati nelle ultime gare di avvicinamento all’evento, i meccanismi in squadra andavano in crescendo e con tutta la squadra avevamo fatto un ottimo lavoro e ne abbiamo visti i frutti sia in Coppa Europa che in Coppa del Mondo. Il risultato finale è stato piuttosto deludente perché ritengo che potesse essere alla nostra portata almeno il 15° posto. Peccato, ma rimane comunque una esperienza bellissima e fantastica che mi porterò sempre dentro. L’altro rimpianto è non aver partecipato alla cerimonia inaugurale, però mi sono goduto quella di chiusura e l’immagine finale della fiaccola che si spegneva è stata molto emozionante».
Dopo le Olimpiadi, che anno ha vissuto?
«Dopo avere smaltito la sbornia olimpica ho fatto due settimane di assoluto riposo per poi riprendere la preparazione ma a piccoli gradi perché mi sono accorto che ero esausto, avevo dato tutto me stesso nell’avvicinamento all’Olimpiade e per cercare di farle al meglio delle mie possibilità, avevo bisogno di staccare la spina per poi riprendere pian piano, anche perché nel frattempo ho partecipato al concorso per entrare nel Gruppo Fiamme Oro ed ora sono allievo della Polizia di Stato, una gran bella soddisfazione».
Tra atletica e bob, cosa c’è nel futuro di Bilotti?
«Per i prossimi quattro anni il mio futuro è mirato alle gare di bob a quattro, nei primi due anni intendo acquisire il migliore sincronismo ed il massimo dell’affiatamento con l’equipaggio che sicuramente sarà rinnovato, con Simone Bertazzo che ad esempio non gareggerà ma fungerà da tecnico. Poi, nei successivi due anni, voglio alzare il livello e dare il massimo per arrivare a riconquistare la qualificazione per i Giochi Olimpici Invernali del 2022 che si svolgeranno a Pechino, questo sarà il vero grande obiettivo».
Qual è esattamente il suo ruolo nell’equipaggio?
«Avevo provato anche con il bob a due ma per le mie caratteristiche da sprinter preferisco quello a quattro, dove partiamo tutti e quattro insieme. Prima sale il pilota, quindi i due interni ed infine salgo io, nel ruolo chiamato il frenatore. Sono quello che corre più degli altri e così posso sfruttare le mie caratteristiche di sprinter: non a caso in tante squadre i migliori frenatori sono ex velocisti».
Ora si è buttato anima e corpo nel bob ma nell’atletica leggera aveva ottenuto buoni risultati, come ad esempio uno strepitoso 10”33 nei 100 ai Giochi del Mediterraneo 2014. Come è scattata la scintilla per il bob?
«Nell’estate 2016 sono stato contattato dai responsabili federali di bob che mi hanno chiesto se poteva interessarmi ed in quel caso avrei potuto fare dei test per valutare se potevano esserci i presupposti. L’idea subito mi è interessata ed i successivi test sono stati molto incoraggianti e così è iniziata questa bellissima avventura».
Le è capitato di gareggiare con Filippo Tortu, l’astro nascente della velocità italiana, primo italiano a scendere sotto i 10” avendo battuto il record di Pietro Mennea che resisteva dal 1979.
«E’ un grandissimo talento e non lo dico solo adesso, fin da giovanissimo mi aveva molto impressionato per la sua scioltezza nel correre e la grande forza mentale, una vera macchina, si vedeva che sarebbe arrivato in alto».
In atletica lei ha conquistato diversi titoli. Quale è stato il risultato più importante?
«Sicuramente la conquista della medaglia di bronzo nel 2013 agli Europei Juniores, quando conquistai con la squadra azzurra della 4x100 un ottimo terzo posto. Quella medaglia mi ha dato consapevolezza dei miei mezzi ed ho poi iniziato a prepararmi con maggiore attenzione e anche passione».
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