Basket B Nazionale, ora è ufficiale: Garelli saluta la panchina e diventa nuovo direttore tecnico dei Blacks Faenza

Dalla panchina alla scrivania. Luigi Garelli è il nuovo Direttore Tecnico dei Raggisolaris, un ruolo chiave che la dirigenza ha deciso di affidargli grazie all’esperienza di oltre quarant’anni che ha avuto come allenatore, e che gli farà curare i rapporti tra prima squadra e dirigenza.
Il tecnico 63enne di Bazzano, ma forlivese d’adozione da molti anni, chiude la carriera da coach con un bottino di sette promozioni conquistate da capo allenatore e una da vice e con la vittoria di due Coppe Italia di serie B, avendo allenato anche in A2 per molt stagioni.
Ai Raggisolaris ha conseguito ottimi risultati a partire dalla sua prima stagione. Arrivato a Faenza nel dicembre 2021, Garelli ha vinto le ultime dieci gare di regular season portando i Blacks dalla zona play out ai play off, giocati da settima in classifica. La post season è stata da applausi con l’eliminazione di Ruvo di Puglia nei quarti di finale e l’uscita a testa altissima in semifinale con Rimini, poi salita in A2. Nel 2022/23 i Blacks sono invece arrivati secondi in regular season, in semifinale di Coppa Italia e in finale play off, mentre nella 2023/24 i faentini hanno giocato la semifinale di Supercoppa e i play off da settimi in classifica, dove sono stati eliminati dalla Libertas Livorno al termine di una sfida accesissima, terminata 3-2 per i toscani poi promossi. Nell’ultimo campionato i Raggisolaris sono arrivati settimi e hanno giocato i quarti play off con Roseto, venendo eliminati.
“L’idea di diventare dirigente era già stata sviluppata la scorsa estate – spiega Garelli - e avrebbe dovuto prendere il via la prossima stagione, ma di comune accordo abbiamo deciso di anticipare. Si sentiva l’esigenza di migliorare dal punto di vista societario e io avevo già provato ad abbinare un ruolo dirigenziale a quello di allenatore anche se ovviamente questa volta sarà differente perché abbandonerò la panchina definitivamente. Sicuramente dopo quarantasei anni da allenatore è una sensazione strana non allenare più e hai una vita che ti passa davanti, ma questo nuovo ruolo è molto stimolante e credo di poter dare un buon contributo in una piazza che consente di lavorare bene. Mi occuperò di tutto ciò che concerne la prima squadra, dando una mano a costruire il roster e nella gestione quotidiana dei rapporti all’interno dello staff e tra prima squadra e società”.