Basket B, ieri, oggi e domani: nel destino dei Raggisolaris Faenza c’è sempre Rieti

Valerio Roila
Ieri, oggi, domani. Tre momenti, tre scatti, a simboleggiare, come nella celebre pellicola con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, l’immediato passato, il presente ed il futuro prossimo dei Blacks.

IERI 
(Rieti, la maledizione). «Ma che v’aggia dice, che saccio? Ma nun saccio niente!» (Adelina)
La rabbia, lo smarrimento, l’amarezza. Ancora una volta Rieti ha rappresentato un sortilegio per i Raggisolaris. Quasi pagando lo scotto del successo esterno a sorpresa dei neroverdi nel primo dei confronti tra le due società, nel novembre 2011, i tre successivi scontri diretti con la Real Sebastiani Rieti hanno sempre riservato code velenose. È il 6 marzo del 2022 al PalaCattani, quando Molinaro, uno dei migliori in campo, va in lunetta per due tiri liberi a 4” dal gong, sul punteggio di 83-85, e ne infila solo uno. Replay sullo stesso campo, nello scorso dicembre, altro finale in volata, 80 pari, ultima palla per i sabini, tiro sghembo ma carambola che finisce sulle mani di Tomasini per il cesto che vale la partita. Terzo atto: Busto Arsizio, Final Four di Coppa Italia, sabato scorso, semifinale equilibrata, ancora Tomasini spezza la parità con una tripla ad alto coefficiente di difficoltà, ma l’ultima palla, sul 74-72, è di Faenza: Siberna prova la tripla della vittoria, non va, applausi per loro.

OGGI 
(Faenza, testa al campionato). «Basta! Basta! Basta! Via! Via! Via! Un taglio netto, definitivo!» (Anna)
Per quanto prestigioso, il discorso Coppa Italia deve forzatamente passare agli archivi. Se si può trovare un vantaggio, nell’essere usciti di scena in semifinale, è quello di aver preservato preziose energie per il finale di stagione, avendo disputato un test probante in una settimana che è diventata di conseguenza come una normale routine di campionato. Il quale riparte domenica con l’impegno interno con Matelica, che ci dirà quanto Faenza ha saputo chiudere la parentesi di rimpianto per quel che poteva essere e non è stato. Nelle sette partite di regular season rimanenti, i Blacks dovranno innanzitutto chiudere il discorso qualificazione per la B elite (e dato il vantaggio attuale sulla quinta, un comodo +10, potrebbero bastare un paio di successi). Quindi, difendere il secondo posto dagli assalti di Fabriano, ora a -4, con un calendario che prevede per i neroverdi quattro impegni interni alla portata e le trasferte di Rieti, Empoli e Ancona, e per i marchigiani, al contrario, quattro trasferte e tre impegni casalinghi, tra cui, nel prossimo turno, la sfida alla capolista laziale. Più duro, anzi quasi impossibile, agganciare in vetta la Real Sebastiani, che è a +6 e potrebbe permettersi anche di perdere sia con Faenza che con Fabriano, a patto di vincere le restanti abbordabili partite, per restare prima.

DOMANI
(Rieti, ancora tu?). «Non possiamo. Bisogna aspetta’ una settimana. Una settimana!» (Mara)
Attendere, prego. Le occasioni per le rivincite non mancheranno. Di certo, in campionato: al PalaSojourner, il 5 aprile, turno infrasettimanale. La matematica potrebbe lasciare ancora aperta qualche questione, a quattro giornate dalla fine della stagione regolare, e saranno dunque graffi e ruggiti per un «mercoledì da leoni». E poi, se la situazione di classifica rimarrà quella attuale, e le due contendenti passeranno il primo turno playoff, ecco che arriverà per le due duellanti la serie, in cinque partite, per accedere al concentramento finale che promuoverà due delle quattro squadre in Serie A2. Insomma, a quel punto, di corpo a corpo combattuti come i tre precedenti ce ne potrebbero essere in programma altri cinque, con tutto il tempo del mondo a disposizione per sfatare la maledizione sabina, e con mezza promozione in palio. Ma, come dice Mara/Sofia Loren, «bisogna aspettà». E tenere la testa alla prossima partita, per far concretizzare gli eventi che portino allo scontro finale.