Basket B, i Raggisolaris ritrovano Anumba: «Il Cattani è caldo, i Tigers... pure»

Valerio Roila
Il suo passaggio dai Raggisolaris ai Tigers è stato uno dei primi rumorosi colpi deflagrati nell’estate del basket-mercato. Simon Anumba ha lasciato Faenza dopo due stagioni, 49 partite, 484 punti e 274 rimbalzi, portando in riva al Savio le sue doti di giocatore eclettico, capace di giocare in almeno tre ruoli dalla guardia all’ala forte, moderno, caratterizzato da atletismo, forza fisica ed energia, e votato al rimbalzo offensivo come alla difesa sui tiratori avversari più pericolosi. I primi risultati stagionali di squadra, con i neroverdi ad abbrancare a sorpresa la Supercoppa e Cesena ad esserne subito eliminata dall’Andrea Costa, per poi bissare il ko alla prima di campionato, potevano far nascere qualche rimpianto nell’atleta reggiano di origini nigeriane. Prontamente fugati dai risultati della scorsa giornata, con i «Raggi» offuscati dalla caduta a Rimini e le Tigri a riscattarsi schienando la big Sebastiani Rieti. E domenica prossima (ore 18) le due contendenti si affronteranno al Cattani in un derby dal pronostico impossibile, che metterà Anumba di fronte ad una sua ex squadra per la prima volta nella sua carriera.
Simon, dopo due stagioni a Faenza quest’estate ha deciso di salutare per spostarti di pochi chilometri a est. Qual è stata la molla che l’ha spinto a cambiare squadra?
«Sentivo che era arrivato il momento di fare una scelta diversa e mi ha convinto il progetto dei Tigers, il tipo di squadra che volevano allestire. Anche se per me è stata una scelta difficile, conoscendo la rivalità tra la mia vecchia e la mia nuova squadra».
Compagni diversi, allenatore diverso, cos’è cambiato per lei a Cesena? Le viene chiesto qualcosa di differente sul parquet?
«Le mie caratteristiche sono note, e su quelle stiamo lavorando anche ai Tigers. In più sto continuando a lavorare individualmente sul tiro, per aggiungere un’altra arma al mio bagaglio tecnico».
L’avvio di stagione non è stato brillante per i suoi colori, con la doppia sconfitta con Imola, che vi ha eliminato dalla Supercoppa e dato il primo dispiacere stagionale in campionato. Cosa non ha funzionato in queste due partite?
«La nostra pecca maggiore è stata la mancanza di aggressività negli approcci alle due sfide. Ci abbiamo lavorato molto nelle due settimane passate, per limare questo difetto ed i risultati si sono visti domenica scorsa».
Ed infatti è arrivato il pronto riscatto con il successo su una delle favoritissime per la promozione, la Sebastiani Rieti.
«Tornare a giocare di fronte al nostro pubblico ci ha sbloccati mentalmente, e siamo riusciti a tenere il ritmo alto per l’intero match grazie all’apporto della panchina».
Arrivate quindi a Faenza con un carico di fiducia importante, che tipo di partita si attende?
«Noi siamo carichi dopo la vittoria di domenica, mentre loro vengono da un trionfo in Supercoppa ma anche da una sconfitta da riscattare, perciò mi aspetto molta tensione. La parola derby, d’altronde, già da sola fa prevedere uno scontro ad alta intensità, dove nessuno mollerà un centimetro».
Il Cattani potrà riempirsi fino al 60% e lei ritroverà quello che è stato il suo pubblico, anche se per pochi mesi, causa Covid. Quali emozioni pensa che proverà? Si aspetta un’accoglienza particolare?
«Dato che sarà la prima volta che affronto una mia ex squadra, non so bene cosa proverò. Di certo, conoscendo i supporter manfredi, ci sarà un tifo molto caldo ed appassionato che renderà la partita ancora più infuocata».