Basket B, i Raggisolaris Faenza vogliono cancellare Ozzano: «In difesa serve più attenzione»
Valerio Roila
L’identità non è una gabbia. Si può cambiar pelle, abitudini, mentalità, anche in poco tempo. La teoria è messa in pratica dai Raggisolaris, che con la conduzione tecnica passata dalle mani di Serra a quella di Garelli è mutata da squadra impaurita e bloccata in attacco quanto agguerrita e inflessibile in difesa, in una sciolta e spavalda davanti quanto confusa e smarrita in retroguardia. Ancora tante le cose da sistemare per il nuovo coach neroverde, alla vigilia di un match sulla carta agevole (al PalaCattani con il fanalino Civitanova) quanto delicato, che chiuderà il girone di andata. Ad Ozzano è arrivata una caduta pesante sul piano della classifica, ancora contro una diretta concorrente per i play-off, nonostante il losing effort di Simone Aromando. Visto presto prendere maggiori iniziative personali, anche in coast to coast: «Si tratta di una soluzione - spiega Aromando - proposta da coach Garelli: io e Poggi siamo liberi di portare avanti la transizione sin dal rimbalzo, per cercare di attivarci e mettere in ritmo anche i compagni. Ho prodotto tanto anche perché beneficiato della prima vera partita in cui ero al 100%, senza i problemi di tendinite che mi trascinavo dal mio arrivo a Faenza, ed ho sfruttato anche qualche situazione di pick and pop». Però è arrivata una caduta in cui avete palesato tanti problemi difensivi: «Non abbiamo disputato una cattiva partita. I problemi principali sono arrivati da un primo tempo in cui abbiamo concesso troppi rimbalzi offensivi, poi loro sono stati bravi a trovare una giornata magica dall’arco di due ex come Iattoni e Chiappelli, ed a far di necessità virtù: mancando loro le due guardie titolari e giocando con quintetti grossi, sono stati capaci di sfruttare i vantaggi sul post basso, dove a noi mancava Morara». Il lungo è stato bloccato dal Covid, che vi ha creato problemi durante la lunga sosta natalizia: «Abbiamo dovuto saltare le amichevoli prefissate ed a causa di alcune positività non ci siamo mai allenati al completo, ma sono situazioni che stanno affrontando tutte le squadre».
Le tre settimane di stop sono servite per inserire i nuovi concetti di coach Garelli. Cos’è cambiato con la nuova direzione in panchina? «Purtroppo, non certo per colpa di coach Serra, negli ultimi tempi avevamo la testa annebbiata e giocavamo col freno tirato, vittime di qualche paura di troppo. Gigi ci ha aiutato a far cambiare aria alla stanza ed a trovare i nostri migliori ritmi offensivi. Dal punto di vista difensivo siamo consci degli errori commessi e che dovremo lavorarci ancora». Domenica arriva Civitanova: un match che non potete sbagliare. Che tipo di difficoltà si attende da un match del genere? «Loro vengono da un periodo molto negativo, ma non hanno nulla da perdere: sono giovani e corrono, dovremo limitare la loro transizione ed essere reattivi a rimbalzo. Per noi è una partita che non possiamo sbagliare» In seguito, il calendario tornerà ad essere un campo minato con tante squadre di vertice da affrontare, quelle che hanno determinato la vostra partenza falsa ad inizio campionato: «Sappiamo che nel girone di ritorno dovremo essere molto più performanti, senza guardare in faccia alle avversarie. Io penso che siamo sulla strada buona per svoltare e trovare la quadra».