Basket B, coach Serra: "Rekico, con l’entusiasmo supereremo le incognite"

Valerio Roila
Dove eravamo rimasti? Domanda lecita, visto che di palloni che girano sui canestri, da queste parti, non ne vediamo ormai da sei mesi. Il maledetto virus si è portato via la parte più densa ed appassionante della scorsa stagione e ora ne rende più difficoltoso il riavvio della attuale, nella quale la fame di basket e la voglia di tornare a giocare assieme alimenta un fuoco placato solo dalle incertezze sulla possibilità di assistere alle partite. Ci sarà tempo e modo di parlarne, visto che per ora si naviga a vista, ma intanto la Rekico si è rimessa al lavoro. Undici le settimane che la separano dal campionato, un lasso di tempo necessariamente diluito per riattivare muscoli e menti per l’attività agonistica, dato che la lunga pausa ha stravolto ogni ritmo ed ogni routine di allenamento. Sono giorni intensi per il nuovo allenatore Alberto Serra, impegnato a concertare, con il suo staff tecnico e con i preparatori fisici Francesco Marabini e Davide Vecchio, il lavoro di queste giornate.
Coach, come si imposta una preparazione agonistica dopo sei mesi in cui quasi tutti hanno lavorato in luoghi di fortuna e in maniera individuale, con un campionato che ripartirà solo tra due mesi e mezzo?
«In effetti è tutto un grande punto interrogativo, ma se guardiamo l’altro lato della medaglia è anche una sfida stimolante confrontarsi con una cosa mai accaduta in precedenza. La parola d’ordine è pazienza, perché siamo tutti vogliosi di ripartire, ma non dobbiamo essere troppo carichi ora, piuttosto bisogna affrontare le cose con calma, curando dettagli e particolari. Sarà un lungo cammino, ma vogliamo raggiungere la meta con progressività e senza scorciatoie». 
Quali difficoltà pensate di incontrare a livello logistico, con i vari protocolli da rispettare?
«La voglia di ricominciare è così tanta, che passiamo sopra ogni complicazione. Il rispetto delle regole è per noi un discorso prioritario, sono dinamiche che dobbiamo cementare giorno dopo giorno. D’altronde la vita non è più quella di prima in questo periodo, ed anche quella di spogliatoio sarà diversa, ma sono certo che se ci atterremo alle norme torneremo a divertirci appieno».
Non conosciamo ancora il calendario delle amichevoli precampionato: a lei piace farne tante per verificare lo stato dell’opera, o preferisce lavorare di più in palestra? «Amo di più l’allenamento, ma le gare precampionato saranno fondamentali dopo una sosta così lunga. Presto, accordandoci coi protocolli, ufficializzeremo il programma, il primo test sarà fissato dopo almeno due settimane di lavoro».
La Supercoppa di ottobre mitigherà l’attesa del campionato. Può essere un appuntamento stimolante, visto anche che affronterete tre derby, o pensa che gli impegni saranno visti come poco più che amichevoli?
«Non saranno un nostro traguardo, la preparazione è programmata con la prospettiva del campionato, ma direi una bugia se dicessi che un derby è una partita come un’altra, quindi è un test che non snobberemo. La Supercoppa rappresenterà un iter per l’obiettivo centrale».
A novembre sarà poi finalmente campionato. Le piace il girone in cui è stata inserita la sua squadra? Si può già ipotizzare un ranking di quelle che partiranno in pole position nella grande corsa?
«Sulla carta le nostre vicine di casa più Omegna, Livorno, Piombino e Chiusi partono avanti alle altre. Il girone andava bene comunque, mi va bene tutto, purché si torni a giocare, a confrontarci ed a fare quello che amiamo».