Basket A2, Trovato e tutte le incognite dell’OraSì: "Porte chiuse e contratti, quanti dubbi"
Stefano Pece
Gli incontri della settimana scorsa tra Federazione e vertici della Lnp e poi tra la stessa Lega e le 28 società di serie A2 hanno cominciato a delineare alcuni scenari per la prossima stagione, la 2020-2021. Una stagione che sarà necessariamente interlocutoria dopo lo sconvolgimento creato dal Covid-19, ma che riafferma con forza l’intenzione di far ripartire il movimento e mettere una croce sopra a questa sfortunata stagione. Sono stati dichiarati ufficialmente conclusi senza verdetti i campionati di serie A, A2 e B: «Una cosa che sapevamo già e di cui abbiamo preso atto - dichiara Trovato -. La prossima stagione ci vedrà quindi partire sulla stessa linea di tutti gli altri e che ci obbliga pertanto a smettere di chiederci dove saremmo potuti arrivare quest’anno».
La scappatoia potrebbe essere quella del riposizionamento. Entro il 15 giugno infatti è stata data facoltà alle società di chiedere l’iscrizione a una categoria diversa da quella dell’ultima stagione. Ciò vuol dire che ci sarebbero i margini per richiedere il ripescaggio in serie A qualora si verificassero delle defezioni al piano superiore: «Non essendo ancora stata definita una bozza della griglia ufficiale, è molto prematuro parlarne oggi - taglia corto Trovato -. Non sappiamo ancora quante squadre faranno parte della serie A e quali siano i criteri per il ripescaggio, quindi non mi sbilancerei adesso».
Vianello è stato invece più categorico su questo punto affermando che se i costi di gestione nella massima categoria rimarranno quelli attuali, Ravenna se ne starà in serie A2 senza alcun problema. Su una cosa però le società si sono trovate tutte d’accordo: l’intenzione di giocare solo a porte aperte. La Federazione preme per iniziare a ottobre (è stata anche valutata l’idea di giocare in estate all’aperto), e l’idea è quella di andare avanti a porte chiuse anche fino a gennaio purché si riparta. Le società non gradiscono questa eventualità e Vianello ha sempre affermato seccamente che a porte chiuse non intende giocare.
Trovato rimane più cauto: «È un’idea nata dalla necessità di ripartire perché è da febbraio che non si gioca e si sta correndo il rischio di una perdita di interesse intorno al nostro sport. Tuttavia le società della nostra categoria vivono di biglietteria e di sponsor e questi ultimi a porte chiuse perderebbero visibilità, quindi sarebbe un problema per tutti. Bisogna mettere le due cose sul piatto della bilancia e valutare».
Sul fronte contratti le società stanno trattando privatamente con i propri tesserati per chiudere la diatriba che va avanti da marzo. La settimana scorsa si è arrivati quasi alla spaccatura tra associazione giocatori e Lega dopo la bozza proposta dalla Lnp per la prossima stagione che andava a tutto vantaggio delle società. Sembra comunque che la liberatoria per l’iscrizione al prossimo campionato debba coprire il 70% dei compensi relativi a questa stagione ed è su questa base che le società stanno trattando.
«Lo stiamo facendo in forma privata con ognuno dei nostri tesserati visto che ufficialmente non è stato ancora trovato un accordo tra Lega e associazioni di categoria. La direzione - spiega Trovato - sembra essere quella del 70% dei compensi quindi speriamo di arrivare a una transazione veloce con tutti i nostri giocatori».
Per quanto riguarda Cancellieri invece, sul quale si erano diffuse voci di un interesse di Pesaro, Trovato afferma: «Cancellieri e Bulleri hanno un contratto con noi anche per la prossima stagione con uscita soltanto da parte della società. Tuttavia io non ho ricevuto nessun contatto e non mi risulta che ne abbia ricevuti nemmeno Cancellieri».
In ultimo, Trovato valuta positivamente lo stanziamento di 4 milioni di euro stanziati dalla federazione per sostenere i club. Che diventeranno 6.7 grazie agli oltre 2 milioni di premi relativi alla stagione attuale che verranno comunque erogati: «Mi sembra molto positivo che siano stati posticipati alcuni pagamenti e vedo un chiaro tentativo di venire in aiuto alle società. Mi sembra un primo passo importante».