Basket A2, numeri da americano per Cinciarini: "OraSì, io non mi tiro mai indietro"

Stefano Pece
L’OraSì risorge a Napoli con una vittoria tanto bella quanto inaspettata. Una vittoria della difesa che ha concesso solo le briciole alla capolista nel secondo tempo. Soltanto 27 punti incassati negli ultimi due quarti, dopo i 40 dei primi due. 
Ma soprattutto solo 14 punti concessi negli ultimi 14 minuti di partita, visto che al 26’ la gara era sul 53-40 in favore della Gevi. In attacco invece ci ha pensato il solito Cinciarini a tenere viva la squadra nei momenti di maggiore difficoltà. Alla fine del primo, del secondo e all’inizio del terzo quarto: tutti suoi i primi 11 punti in quel terzo periodo, punti che hanno dato la spinta per arrivare fino in fondo: «È stata una vittoria importante che ha mandato un bel messaggio al campionato - sottolinea Cinciarini -. Intendo dire che avere vinto contro la terza e contro la prima in classifica deve infondere per primi a noi più convinzione nei nostri mezzi. Ora si tratta di fare lo stesso anche con le altre squadre».
Sembra che questa OraSì si esprima meglio contro le potenze del campionato. Ha vinto a Napoli e a Scafati dove quasi nessuno è riuscito e ha tenuto in scacco Forlì fino all’ultimo, prima di piegarsi: «È un’impressione, ma in realtà non è così perché le partite vengono preparate sempre allo stesso modo, con attenzione e a prescindere dall’avversario. A volte le cose vanno, a volte no. Ma sicuramente questo tipo di partite sono importanti per la fiducia». 
Cinciarini spende qualche parola anche per i tre classe 1998, che negli ultimi tempi erano stati messi sotto la lente di ingrandimento a causa di un rendimento discontinuo e spesso sotto la soglia della sufficienza: «Stanno crescendo - afferma convinto -. Denegri, Oxilia e Simioni sono giovani solo per età anagrafica poiché si tratta di giocatori esperti e a Napoli si sono presi le loro responsabilità nei momenti importanti e questo è ciò che ogni giocatore deve fare. Sono segnali molto positivi».
Quanto a se stesso Cinciarini sa bene qual è il suo compito. Nelle ultime quattro partite ha viaggiato a quasi 24 punti di media. Statistiche da americano: «Mi piace portare la mia leadership e la mia esperienza nelle partite - spiega -. Dopo un inizio tranquillo ho sentito il bisogno di trascinare la squadra verso il traguardo. Serviva qualcuno che si incaricasse di questa responsabilità e io non mi tiro mai indietro. Quello che mi viene meglio è segnare, ma posso anche prendere un rimbalzo o uno sfondamento che sono quelle piccole cose necessarie a vincere».
Ciò che serve adesso è trovare la continuità. A parte le prime due apparizioni della stagione, l’OraSì non è mai riuscita a vincere due partite di seguito: «Siamo cresciuti come gruppo e come solidità mentale - sottolinea Cinciarni -. Era una cosa che auspicavo dall’inizio dell’anno e che sta arrivando adesso, con un po’ di ritardo. Mancano sette partite alla fine, è un momento importante per giocarci le nostre carte. Per essere più continui dovremo essere più costanti, giocando con faccia tosta senza mollare mai». 
Domenica 7 marzo al Pala Costa arriva Ferrara, squadra che evoca brutti ricordi. All’andata l’OraSì crollò all’overtime dopo essere stata avanti di 18 punti a 4 minuti dalla fine per una sconfitta decisamente dolorosa: «Ferrara è stata una di quelle sconfitte arrivate per nostra grande colpa. L’abbiamo persa due volte: la prima perché eravamo in vantaggio di tanto e ci siamo fatti recuperare. La seconda perché abbiamo fallito i tiri liberi della vittoria con James, che poi ci hanno condannato al supplementare dove abbiamo perso. Dobbiamo ripartire dalle indicazioni positive di Napoli - chiude il Cincia - e lavorare sulla crescita e la solidità mentale nei minuti finali. Per giocarci le partite con più pulizia tecnica e la giusta concentrazione».