Basket A2, il grido d'allarme di Vianello: «OraSì, dopo un anno così io la vedo male e la mia pazienza sta arrivando al limite»

Romagna | 12 Giugno 2021 Sport
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Stefano Pece
Torna a parlare il presidente del Basket Ravenna, Roberto Vianello, a distanza di qualche giorno dall’eliminazione della squadra ai quarti di finale playoff. Tutto sommato il rendimento del roster giallorosso è andato oltre le aspettative iniziali, ma tutto questo non basta ad attenuare l’irritazione di Vianello. Un’irritazione che trae origine da molto lontano, dall’estate 2020: «Io ribadisco quello che ho sempre detto, e cioè che questo campionato non si doveva nemmeno disputare. Vorrei capire quali sono i veri interessi che hanno portato a giocare una stagione inutile poiché non sono stati certo perseguiti quelli delle società, dei giocatori o del pubblico. Questo campionato non ha fatto altro che determinare la condanna a morte di molte realtà sportive». Il pensiero del numero uno giallorosso è sempre stato molto chiaro. Vianello è un personaggio che non le manda a dire e che si prende sempre la responsabilità delle proprie parole. Anche quando parla dei tre under Oxilia, Denegri e Simioni sui quali è stato costruito il progetto su base biennale iniziato quest’anno: «In generale mi sembra che si siano guadagnati la pagnotta, infatti li promuovo tutti. Tutti tranne uno, ma non dirò chi è».
La sua analisi della stagione sportiva invece è questa: «All’inizio la squadra mi è piaciuta poco, ma con il passare del tempo devo dire che è andata sempre meglio. Nella seconda parte ha espresso un bel gioco e ci ha fatto divertire, mi dispiace solo di avere perso in quel modo. Dopotutto è una squadra giovane e deve ancora crescere».
Vianello parla come se ci fosse un futuro, ma frena subito gli entusiasmi. Molto dipenderà dagli sponsor, non tanto da quelli minori, quanto piuttosto da Unigrà: «Ho un incontro con loro alla fine di questa settimana nel quale mi esporranno le intenzioni per il futuro - svela il presidente -. Ma in generale io la vedo male, non tanto per lo sponsor quanto piuttosto perché questo è stato un campionato che ha richiesto soltanto delle spese e non ha generato alcun guadagno».
Effettivamente per le casse delle società di serie A2 la vendita dei biglietti e gli abbonamenti sono ossigeno, anche perché i costi sono alti: le tasse di affiliazione, gli stipendi dei giocatori, gli appartamenti per quelli che vengono da fuori, le spese per il palazzetto di casa (anche se giocare al Costa ha fatto risparmiare alle casse societarie almeno 100mila euro), la nuova spesa per i tamponi settimanali eseguiti sui giocatori e l’organizzazione delle trasferte per almeno 20 persone sono tutte spese che non sono state ammortizzate dagli incassi. Qualcosa è arrivato dal premio under, ma anche su questo Vianello ha la sua personale opinione: «I 40mila euro sono una goccia nel mare a fronte di tutte le migliaia di euro spesi. Come diceva Bartali è tutto sbagliato, è tutto da rifare». Dalla volontà di Unigrà dipenderà anche la permanenza di Trovato e Cancellieri. I due sono in scadenza e il general manager ha già fatto sapere di avere molte offerte sul piatto. Inoltre ha sottolineato la sua volontà di proseguire soltanto in un progetto a crescere, non a ridimensionare. Giocoforza la permanenza di Cancellieri andrà nella stessa direzione. Difficilmente l’allenatore accetterebbe una squadra che punta alla salvezza. Tuttavia il progetto della promozione in due anni sembra essere tramontato di pari passo con la costruzione del nuovo palazzetto. Alcuni giorni fa si erano rincorse voci di un possibile ritorno dell’accoppiata Bottaro-Martino, ma si tratta oggettivamente di fantasie senza alcun fondamento. Bottaro infatti è rimasto nell’ambito della pallavolo in qualità di presidente del neonato Consorzio per il volley. Dunque se Trovato partisse si dovrebbe cercare una nuova figura di riferimento: «Con Trovato e Cancellieri vedremo il da farsi - precisa Vianello -. Potrebbe essere finita qui o potremmo andare avanti, certo è che i costi in essere non si possono più tollerare». Quest’ultima frase sembrerebbe quasi una dichiarazione di ridimensionamento. Dunque tutto dipenderà dall’impegno di Unigrà? Il presidente del Basket Ravenna risponde così: «Dipende soprattutto dalla voglia che avrò io di continuare. E devo ammettere che me ne è rimasta poca perché sono rimasto molto deluso dalla gestione dei vertici sportivi di tutta questa stagione. Mi dispiace per i tifosi, che ci hanno sempre seguito con grande affetto e meritano tutto l’impegno possibile, ma la mia pazienza sta arrivando al limite».
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