Basket A2, il coach dell'OraSì Cancellieri: "Ecco la mia nuova sfida in una città fantastica come Ravenna"

Stefano Pece
La prima partita ufficiale di coach Cancellieri sulla panchina dell’OraSì non è andata secondo le aspettative. Troppo forte l’Unieuro Forlì per questa Ravenna ancora in fase di rodaggio, ma il tecnico non ne fa una tragedia e, al contrario, ne trae le giuste indicazioni. «Meglio avere capito adesso quali sono i nodi sui quali dobbiamo lavorare - spiega - piuttosto che arrivare impreparati il 6 ottobre. Non sono preoccupato, poiché dopo tre settimane di lavoro non si può essere al massimo. In una normale programmazione questa sarebbe la settimana di scarico, invece noi ci troviamo a disputare tre partite ufficiali, questo stravolge un po’ tutti i programmi». Sempre schietto, il tecnico dei giallorossi non ha risentito del passaggio dal grande basket a quello di provincia: «Milano è stata una parentesi - afferma - ma tutta la mia carriera precedente si è dipanata in contesti simili a quello di Ravenna, dunque si tratta di un gradito ritorno per me».
Cancellieri spiega il suo pensiero partendo dalla Ravenna sportiva: «Devo ancora scoprirla - ammette -. Abbiamo fatto soltanto una partita e non nel palazzetto in cui giocheremo durante la stagione. Dunque bisogna ancora stabilire i margini di questa relazione con il pubblico. Noi parliamo sul campo e il pubblico si lascia coinvolgere solo se vede che dietro al nostro lavoro c’è passione. Per adesso ho percepito molto affetto al di fuori del campo, ma sono curioso di vedere come questo si tradurrà al palazzetto».
Sulla Ravenna città invece Cancellieri ha le idee chiare: «È un posto dove si vive benissimo. Viene rispettata la qualità della vita di un uomo ed è una città che ti mette in condizione di essere sempre te stesso».
Viene quindi immediato il confronto con Milano, città che rappresenta il recente passato di coach Canc: «L’ho trovata una città bellissima, affascinante - racconta -. Non parlo dal punto di vista architettonico, ma piuttosto degli stimoli che offre».
Cancellieri prosegue: «A Ravenna si rispetta il valore della vita, a Milano invece sei sempre messo alla prova. Ogni giorno la città ti sfida ad arrivare a nuovi livelli, non necessariamente più alti dei precedenti, ma diversi. Sei costantemente sotto esame e devi sempre adeguarti. Se non sei stimolato, vieni travolto. Io ho apprezzato questo aspetto perché mi piace essere sollecitato, e proprio per questo ho scelto Ravenna, perché rappresentava una nuova sfida, con me come protagonista».
Una bella prova per Massimo Cancellieri anche calarsi nella serie A2, dopo che per sei anni ha vissuto al massimo livello del basket italiano con l’esperienza in biancorosso: «Questa nuova formula ha allargato tanto lo spettro dei giocatori che puoi incontrare sulla tua strada - conclude -. Tutto ciò è stimolante poiché presenta sempre nuove incognite, come del resto confrontarsi con società storiche e blasonate e con realtà completamente nuove. Infine è interessante anche poter lavorare sulla creazione di nuovi giocatori, cosa che in questa categoria è ancora possibile, mentre quando giochi ad alto livello solo per il risultato non puoi fare».