Basket A2, coach Lotesoriere, Anthony e Musso sono le prime certezze dell’OraSì
Riccardo Sabadini
La Supercoppa si è conclusa per l’OraSì con tre sconfitte in altrettanti incontri: bilancio tragico? Assolutamente no. La compagine giallorossa è un cantiere aperto e in movimento, Wendell Lewis si è aggregato alla squadra solamente sabato mattina e, come più volte ribadito dal direttore generale Giorgio Bottaro, la vera deadline per Musso e compagni è quella del 2 ottobre, quando si alzerà il sipario sul campionato, che si preannuncia uno dei più sofferti in casa bizantina degli ultimi anni. Anche nella gloriosa stagione 2019-2020, quella interrotta per via del Covid di coach Cancellieri in vetta alla classifica, la partenza era stata analoga, con tre sconfitte in altrettante partite, un precedente che fa ben sperare i tifosi ravennati.
COSA HA FUNZIONATO
Ai tifosi e a coach Lotesoriere è sicuramente piaciuta la mentalità e la voglia di non mollare mai che i giallorossi hanno messo in campo nelle due partite casalinghe: tralasciando la partita di Rimini dove i ragazzi non sono praticamente scesi in campo, sia nel derby con Forlì che con Cento, Anthony e compagni sono rimasti aggrappati alla partita nonostante le difficoltà che hanno incontrato dimostrando una buona unità di intenti e un amalgama via via crescente. Buoni sprazzi sono arrivati da tutti i giovani giallorossi: Bartoli contro Forlì, poi menomato da un duro colpo al volto, Giordano contro Cento hanno dimostrato di poter dire la loro ed incidere, Bocconcelli si è dimostrato un valido tiratore da oltre l’arco e anche Calvi e Onofaje hanno mostrato lampi piuttosto interessanti.
COSA NON HA FUNZIONATO
Il problema principale è stato, ma non poteva essere diversamente visto che la squadra non è ancora al completo, l’aspetto difensivo. Contro Forlì e Rimini, meno contro Cento, Ravenna ha subito tantissimo in difesa: ovviamente tutto questo va valutato sottolineando che mancava il principale intimidatore al centro dell’area e che i meccanismi, tanto cari a coach Lotesoriere, non potevano essere oliati. Anche la condizione fisica non ottimale ha avuto un impatto su una squadra che è carente in esperienza ma che è molto dotata atleticamente.
LE CERTEZZE
Bernardo Musso si è dimostrato il solito giocatore affidabile firmato in estate per essere la chioccia del gruppo dal rendimento garantito; Anthony ha fatto intravedere tutta la sua leadership e il suo carisma, oltre alle sue doti tecniche sopraffine. Chiaramente ci vorrà un po’ di tempo per creare amalgama ma se i compagni seguiranno le sue orme, potranno crescere ed elevare il proprio rendimento. Un’altra certezza di questa OraSì è coach Lotesoriere: è lui il faro di questo progetto.
DA RIVEDERE
L’assenza del pivot titolare ha sicuramente evidenziato il problema dei rimbalzi: Berti, per nominarne uno, ha banchettato sotto il canestro giallorosso e anche gli altri pivot avversari hanno avuto vita facile. Petrovic deve crescere alla voce rimbalzi e presenza sotto canestro, Onojaife ha dimostrato lampi di grande atletismo come una stoppata da highlights su Cinciarini ma ovviamente è ancora acerbo. La presenza di Lewis cambierà tutto perché l’ex Benfica occuperà con i suoi 208 cm la posizione sotto canestro ed è chiamato ad essere il principale riferimento offensivo e difensivo dell’OraSì. Bonacini e Petrovic sono chiamati alla stagione della consacrazione ma devono prendere consapevolezza del loro ruolo: il primo è stato abbastanza discontinuo e deve migliorare al tiro dalla distanza anche se ha mostrato lampi di talento accecanti. Petrovic dovrà invece lavorare sul suo gioco vicino a canestro per completare quella pericolosità perimetrale che invece ha già in faretra.