Basket A2, al volante dell'OraSì c'è Rebec: "Ai playoff da protagonisti"
Stefano Pece
La settimana del derby di Forlì è stata importante per l’OraSì anche in chiave mercato. Il deludente Ra’Shad James ha salutato la squadra ed è volato in America, sorprendentemente convocato dal Team Usa per due gare di qualificazione all’Americup, e non tornerà più in giallorosso. Al suo posto è arrivato il play sloveno Matic Rebec. Classe 1995, Rebec arriva dal secondo campionato francese dove ha sostenuto la parte iniziale della stagione a Rouen prima di approdare a Ravenna. Buttato subito in campo da Cancellieri a Forlì, si è subito messo in luce con 7 assist e 8 punti nel derby che l’OraSì ha perso di misura con l’Unieuro, sfiorando la clamorosa rimonta nel finale: «Conoscevo Ravenna perché ho un parente che ha giocato a pallavolo qui (Klemen Cebulj, mica uno qualsiasi, ndr) - racconta il nuovo arrivato -. Non conosco ancora bene la città perché sono appena arrivato, ma ho accettato l’offerta di Ravenna principalmente per la figura di Cancellieri che è un tecnico di notevole esperienza. Abbiamo parlato un po’ e per me è stato facile accettare».
Rebec arriva a Ravenna con grandi obiettivi. In primis quello di risollevare le sorti di un team che non riesce a trovare continuità. È stato chiamato dall’OraSì anche per dare più equilibrio alla squadra e mettere in ritmo i compagni, cosa che James non era riuscito a fare: «Sono qui anche per migliorare me stesso - specifica Rebec -. Quello che posso dare alla squadra è la mia velocità nel gioco in transizione e la mia capacità di aiutare i tiratori a trovare i tiri migliori. La squadra mi ha fatto subito una buona impressione. È un bel mix perché ci sono tanti ragazzi giovani e alcuni giocatori esperti e gli allenamenti sono molto intensi e di alto profilo».
Come detto, l’impatto di Rebec è stato positivo e a beneficiarne sono stati soprattutto i lunghi, che a Forlì hanno realizzato 49 dei 77 punti di squadra catturando 29 dei 41 rimbalzi totali: «Avevo già visto delle partite del campionato italiano quindi non ero proprio a digiuno quando sono arrivato qui - racconta Rebec -. Ho avuto solo pochi giorni per allenarmi prima del derby e sono sicuro che si può fare meglio. Con un po’ più di conoscenza e comunicazione fra di noi potremo crescere molto».
Rebec viene da una famiglia di sportivi poiché anche il padre Drago giocava a basket: «È stato lui ad avvicinarmi a questo sport. Giocava quando io avevo 7 anni e ho iniziato proprio a quella età seguendo le sue orme». Tra l’altro nel suo curriculum figurano, oltre alla militanza nella gloriosa Cibona Zagabria, un oro europeo nel 2017 con la nazionale slovena accanto a Doncic e Dragic: «È stata una delle più belle esperienze della mia vita - afferma il play -. Eravamo una nazionale molto giovane ma si è creata subito un’ottima chimica grazie al nostro allenatore Kokoskov. Doncic e Dragic sono due superstar e due grandissimi professionisti, ma quella squadra era piena di talento e non avremmo mai potuto vincere senza l’aiuto di tutti». Poi Rebec snocciola a uno a uno i nomi di quella Slovenia con grande orgoglio. Invece il personaggio Matic Rebec fuori dal campo è una persona normale. Dice che le sue esperienze in Francia, Grecia, Serbia, Croazia, Germania e Spagna gli sono servite ad imparare qualche parola di ogni lingua, ma quelle che padroneggia davvero bene, oltre alla sua, sono l’inglese e il serbo: «Fuori dal campo sono un ragazzo normale a cui piace uscire con gli amici, stare fuori a bere un caffè quando il clima lo permette. Ma sono qui a Ravenna - conclude - per raggiungere un obiettivo che è quello di aiutare la squadra a entrare nei playoff e migliorare al tempo stesso il mio modo di giocare».