Basket A1 donne, Schwienbacher carica l'E-Work: «Che emozione debuttare in A1, ma adesso dobbiamo riscattarci»

Romagna | 07 Ottobre 2021 Sport
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D’accordo che non è mai bello vivere di ricordi, ma gli amanti della pallacanestro non potranno restare indifferenti dal prossimo match dell’E-Work. Domenica alle 18 le faentine saranno di scena in casa dell’Allianz Sesto San Giovanni, rinnovando la sfida sull’asse Sesto-Faenza, due piazze che hanno scritto la storia della pallacanestro femminile italiana. Ci sarà però poco spazio per il momento amarcord, perché l’E-Work dovrà a tutti i costi vincere per cancellare il passo falso con Moncalieri dell’esordio. Oltre alla forza dell’avversaria è stata ancora l’infermiera a tormentare i piani di coach Sguaizer. Manzotti sarà recuperabile per la gara di sabato 16 con Broni, Morsiani è ancora out e per Franceschelli si teme che la distorsione al ginocchio rimediata domenica scorsa sia più grave del previsto anche se soltanto in queste ore si avranno i responsi medici. Ritornerà invece Cupido che allungherà le rotazioni di un roster che deve comunque non vedere gli infortuni come alibi. Le basse percentuali al tiro contro Moncalieri devono essere corrette al più presto, perché il 35% da due e l’1/22 da tre non sono ammissibili in serie A1. Servirà una pronta reazione e di sicuro non mancherà, perché nonostante tutto in casa faentina il morale è alto. «Sono sempre stata dell’idea che si possa sempre fare meglio - racconta Licia Schwienbacher, che domenica ha debuttato in A1 - e lo sono soprattutto in questa occasione: abbiamo perso con Moncalieri, ma ci sono ancora tante gare».
Cosa la rende così ottimista?
«Era la prima partita di un campionato di categoria superiore in cui non avevamo mai giocato e dunque ci può stare un passo falso. Inoltre abbiamo dato il massimo nonostante gli infortuni, dimostrando che il nostro gruppo è unito e affiatato. Con queste premesse dobbiamo soltanto lavorare per essere pronte per la prossima partita».
Cosa si prova a giocare in serie A1, un campionato che lei si è guadagnata grazie alla cavalcata fatta dalla serie B con Faenza?
«Una grande emozione. Dentro il campo è stato stupendo giocare, ma anche il contorno dell’Opening Day è stato molto stimolante. Ero davvero carica e dentro sentivo tanta voglia di fare e una energia positiva, ma mi sono anche accorta che devo ancora lavorare tanto. Ho avuto nuovi stimoli per impegnarmi ancora di più in modo da essere pronta per questo difficile torneo».
Cosa ha provato nel vedere Simona Ballardini in borghese nei panni di team manager?
«Di sicuro ha fatto un certo effetto che non fosse in divisa da gioco, ma nonostante questo grande cambiamento ci è sempre vicina e ci aiuta giorno dopo giorno. Oltre a lavorare molte ore per la società è sempre con noi e i suoi consigli sono davvero preziosi. È infatti un valore aggiunto e un punto di forza per tutte noi, grazie proprio all’esperienza che ha maturato in tanti anni di A1, campionato che conosce benissimo».
Sesto San Giovanni è reduce dalla pesante sconfitta con Ragusa per 75-43, scarto troppo ampio dovuto anche agli infortuni di Gwathmey e di Arturi avvenuti durante la partita, defezioni che hanno compromesso la gara anche se con tutta probabilità Ragusa avrebbe ugualmente vinto. Sesto è una delle pretendenti ai playoff e ha un buon roster con elementi del calibro delle ali Crudo, Raca e Trucco e della pivot statunitense Graves. Senza dimenticare Caterina Dotto, al Club Atletico Romagna nella stagione 2012/2013 dove ha giocato soltanto dieci partite, trasferendosi ad Umbertide a fine dicembre prima del ritiro della società dal campionato. (l.d.f.)
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