Ausl Romagna, punti nascite di Ravenna, Faenza e Lugo, nessuna chiusura
L'Ausl Romagna interviene sul,tema dei punti nascite di Ravenna, Faenza e Lugo. "In riferimento ai contenuti riportati sulla stampa odierna, relativi alla conferenza stampa svoltasi ieri a Ravenna a cura degli Ordini dei Medici e delle Società scientifiche di Pediatri e Neonatologi, l’Azienda Usl della Romagna non può esimersi dal precisare quanto segue - sottolinea l'Ausl Romagna -. Si condividono naturalmente dal punto di vista strettamente clinico e tecnico i dati derivanti dalle linee guida di settore, in merito alle soglie di sostenibilità dei punti nascita e ai requisiti necessari per lo svolgersi del parto in sicurezza, tant’è vero che, come emerge anche dal Piano di Riordino Ospedaliero per la Romagna approvato dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria il 9 gennaio scorso, si sta realizzando un programma mirato ad ulteriormente qualificare e rendere più sicuro e razionale il quadro dell’offerta sanitaria relativa alle nascite, nel Ravennate e in tutto il territorio romagnolo. Preme però ribadire che, relativamente ai punti nascita di Lugo e Faenza, pur in un contesto di numero di parti in costante riduzione, la questione della sicurezza di quelli che attualmente vi si effettuano è tenuta sotto costante ed attento monitoraggio.
Va altresì sottolineato che i livelli di sicurezza sono garantiti dalla presenza in entrambi i punti, di tutti i requisiti previsti dalle normative, che prevedono fra l’altro la presenza di un pediatra nell’arco della 24 ore. I pediatri operanti appartengono tutti alla medesima equipe che lavora a rotazione negli ospedali di Ravenna, Lugo e Faenza, assicurando in questo modo il mantenimento di adeguati standard di competenza professionale.
Inoltre, per ovviare in questi mesi ad una carenza del personale pediatrico necessario dell’equipe di Ravenna, e in attesa del perfezionamento delle pratiche per ulteriori reclutamenti in corso, si è ricorsi ad una integrazione nella turnistica con pediatri provenienti dagli altri territori aziendali. Questa azione organizzativa, ben lungi dal rappresentare un pericolo o un depotenziamento delle altre Pediatrie, dimostra invece il grado di responsabilità e di maturazione raggiunti dall’organizzazione e da tutte le Pediatrie aziendali, che agiscono, così come sta già accadendo in altre discipline, solidalmente come un “corpo unico”, intervenendo in aiuto di chi può trovarsi momentaneamente in difficoltà.
Pur ribadendo che il quadro complessivo è in forte evoluzione - anche sulla base dell’andamento dello scenario demografico nazionale che imporrà comunque delle scelte anche nel breve periodo - si può affermare, in questo rassicurando la popolazione, che la sicurezza dell’assistenza viene sempre garantita in ogni punto della nostra realtà aziendale, indipendentemente dal costo in termini di risorse economiche ed umane necessario per conseguirla, sebbene tenendo doverosamente presente la sostenibilità del sistema.