A Faenza «Distretto A Week-end», fine-settimana itinerante fra cibo di strada, eventi e luoghi da riscoprire

Romagna | 17 Maggio 2019 Cultura
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Sandro Bassi
Oltre 50 spazi aperti, con 45 cuochi e 35 produttori di vino, birra e simili. E questo è solo l’inizio perché riguarda la cena itinerante in senso stretto, cui è dedicato giusto il primo (cioè venerdì 17) dei tre giorni della dodicesima edizione di «Distretto A weekend», evolutasi in questi undici anni, dilatatasi e trasformatasi in farfalla, insomma, da quel bruco che era.  
La coordinatrice Bianca Maria Canepa snocciola le novità con evidente, legittima soddisfazione, sottolineando nel contempo come non si tratti più di una «semplice» cena diluita in spazi insoliti aperti per l’occasione, ma come agli aspetti gastronomici se ne affianchino altri culturali, enologici (di meditazione e ricerca, sia chiaro, non basta tracannare...), sociali, etici e, perché no, ambientali. «Intanto il titolo, “Grazie prego” non è casuale - spiega - perché intende riscoprire formule apparentemente sorpassate e in effetti, ahinoi, desuete; e invece vogliamo resuscitare l’antica gentilezza, quella che abbiamo dimenticato, quella che porta un sorriso e una stretta di mano, che ci fa guardare dritto negli occhi e ci fa godere anche lo stare in fila come occasione per scambiare due chiacchiere con uno sconosciuto. Quella gentilezza che è rispettare l’ambiente, il quartiere e il lavoro di tutti, rinunciare alla plastica e lasciare a casa l’automobile. Ci saranno giovanissimi volontari, i “puliziotti”, a vigilare che nessuno sporchi e che i rifiuti vengano differenziati».
A proposito di auto c’è un formale divieto per venerdì sera - quando tutto il quartiere sarà chiuso al traffico - ma anche la comoda opportunità del «Green-go bus» Erbacci, navetta elettrica gratuita che dalle 19 alle 24 farà servizio continuo su due linee: da piazzale Pancrazi (di fronte al parco Bucci) a via Pistocchi e dal parcheggio Filanda (via della Costituzione) fino alla stazione delle Corriere.
Il programma (invariato anche in caso di maltempo) è nutritissimo e non riassumibile se non a grandi linee. E’ consultabile comunque su distrettoa.it e nei volantini.

La cronologia della festa
Si parte venerdì 17 alle 18.30 con la formula ormai tradizionale della cena «per tappe». Queste ultime sono libere, sceglibili dall’utente in una rosa di 43 siti che propongono anche installazioni, mostre, eventi, «per una visione diversa dei luoghi di ogni giorno». Sabato 18 è invece dedicato ad «arte e cibo di strada», con un po’ di tutto, dalla presentazione di un libro in un cortile fino all’aperitivo in balconi o giardini solitamente chiusi. Domenica 19 è tutto «colazioni e visite guidate», ancora una volta in luoghi insoliti.

La zona
E’, in pratica, quella del Rione Nero con alcuni allargamenti. In origine era solo il quadrilatero «ad alta densità artistica» compreso fra Corso Garibaldi, l’asse San Francesco-via della Croce, via Sant’Ippolito e corso Saffi. Negli anni si sono aggiunte altre mete a ragionevole distanza da questo che resta sempre il «cuore» dell’evento. E’ il caso di Palazzo Laderchi, che ospita il museo del Risorgimento, un laboratorio-allestimento di ceramica e falegnameria ed eventi vari nel cortile interno; dello studio fotografico di Raffaele Tassinari in corso Garibaldi 4 e, nella stessa strada, poco più avanti, di studi vari, negozi, locali. Digressioni anche in via Micheline per il laboratorio ceramico Anconelli, in via Manara per il museo Bendandi e Casa Rava e in via Strocchi per le mostre fotografiche del Gruppo Liceo Aula 21.

I musei
Particolare attenzione ai luoghi della cultura. Lo «storico amico» del Distretto A, cioè il museo del Risorgimento ed Età Contemporanea di Palazzo Laderchi propone per venerdì, dalle 18 alle 24, un’apertura straordinaria. E basterebbe questo perché il balcone angolare tra piazza e corso offre una veduta talmente attraente da riempire il museo (lo scorso anno oltre 1000 presenze). Il resto lo fanno le straordinarie decorazioni di Giani nella galleria delle Feste. E questo è solo il contenitore... Come contenuto, quest’anno c’è la mostra dedicata al 170° della Repubblica Romana e una cena-aperitivo con visita guidata sabato sera.
Notevoli sono gli apporti del museo Diocesano, che organizza una visita alle nuove acquisizioni alle 17.30 di venerdì con partenza dalla Cattedrale; del museo Bendandi di via Manara 17 che apre le porte venerdì e domenica, del museo Zauli che mette a disposizione ciò che già fa per la concomitante «Buongiorno ceramica» e cioè l’apertura e la mostra di ceramiche di Mirco Denicolò.
Assoluta novità è il prezioso, sempre chiuso museo di San Francesco, nell’omonimo complesso conventuale (accesso dal chiostro), aperto alle 10.30 di domenica per una visita guidata a cura di Pietro Lenzini

Gli studi aperti
Sono moltissimi, di architettura (Archigeo in via della Croce, Quazar in via Emiliani), di ceramica (Carlini in via della Croce, Anconelli in via Micheline, Yamaguchi in via Marini, La Vecchia Faenza in via Sant’Ippolito, Kotliarsky in via Battaglia, Monduzzi in via Sarti), ma anche di tutt’altro genere e ospitanti per l’occasione mostre di pittura (Martino Neri presso la Cassa di Risparmio di Cento, Tomasino Peroni in via della Croce 43), di scultura (Laura Rondinini in via Pezzi 5) oppure di disegni ma soprattutto ricordi nel caso dello scomparso Danilo Melandri, presso il suo studio di via Pezzi aperto da Lamberto Fabbri. Molto richiesta, come sempre, l’apertura dell’intrigante Casa Lucero in via della Croce 17 che quest’anno ospiterà arredamenti, design e mostre.
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