8 marzo, dalla vigilessa del fuoco all’autista, mansioni "maschili" che non sono più tabù

Romagna | 08 Marzo 2019 Cronaca
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Barbara Gnisci - Sono rare o addirittura inesistenti le donne nella banca dati  dell’Ufficio di collocamento di Ravenna presenti nelle liste prettamente maschili come quelle dei metalmeccanici o di coloro che lavorano nell’edilizia. A dare informazioni a riguardo è Fabio Viroli, operatore del Centro per l’impiego di Ravenna che si occupa nello specifico di accogliere le domande delle aziende e di presentare loro i nominativi idonei.
«La discriminazione se c’è, è velata – spiega Viroli - noi, secondo la normativa nazionale, sottoponiamo alle aziende i nomi di tutti i soggetti disponibili, sia maschili che femminili. Compaiono nelle liste una meccanica e un paio di magazziniere, ma le donne tendono a riempire quelle inerenti le parrucchiere e le estetiste».
Rimane sostanzialmente netta la suddivisone tra i mestieri definiti «maschili» e quelli «femminili» e statica la scelta delle professionalità da intraprendere. «Alcune mansioni che sono troppo faticose a livello fisico – continua Viroli -  nelle quali si richiede di spostare pesi importanti come casse e bancali, oppure di guidare strumenti elettronici, la richiesta di uomini è quasi scontata in virtù dell’impegno fisico. In alcune situazioni, invece, si valuta l’opportunità dell’inserimento prendendo in considerazione  le dinamiche relazionali: se sono tutti operai di uno stesso sesso si tende a selezionare un operaio o un’operaia del sesso corrispondente».
Qualcosa in ogni caso è cambiato: «Oggi c’è più l’attenzione e rispetto verso le donne. Una quindicina di anni fa, ricordo che un datore di lavoro mi chiese una ‘segretaria brutta’ così che non rimanesse incinta e poco dopo tornò disperato, perché anche lei era andata in maternità. Ecco questo non capita più».
 
CORINNE SAGARRIGA (VIGILESSA DEL FUOCO)
«È sempre stato il sogno della mia vita ed è l’unico lavoro che io sappia fare». Corinne Sagarriga Visconti, 46enne, di Ravenna, nel 2002 ha cominciato a lavorare nei Vigili del fuoco di Ravenna in maniera discontinua fino al 2016 quando ha frequentato il corso a Roma diventando finalmente vigilessa permanente. «L’attesa è stata molto lunga e quando è arrivato il momento, i sette mesi di corso sono stati difficili: lontana dalla mia casa e dai miei figli, ma ci sono riuscita». Un lavoro difficile che mette a dura prova. «I minuti prima di raggiungere il luogo dell’intervento sono i peggiori, perché cresce l’ansia, ma una volta arrivati sul posto, la collaborazione tra i colleghi e il sangue freddo rimettono tutto a posto». E di colleghi Corinne ne ha molti: tutti maschi, essendo lei una delle sole tre donne presenti in caserma e l’unica della sua squadra operativa. «Non ho mai avuto problemi a lavorare con gli uomini. Non sono mai stata vittima di pregiudizio: mi sono sempre impegnata tantissimo, dimostrando quanto valgo».
 
ROSA CUOMO (CALCIATRICE)
«Sono cresciuta a pane e pallone, in casa nessuno ha mai ostacolato la mia passione per il calcio, anzi, i miei genitori sono stati la mia prima tifoseria». Rosa Cuomo, 34enne, campana, ha giocato prima nel Senigallia e poi nel Cervia, squadra nella quale si è svolta la sua carriera calcistica. «Sono andata via da Torre del Greco molto giovane per giocare a calcio e nel frattempo ho anche frequentato l’università. I primi anni sono stati difficili: ricordo che, durante le trasferte, studiavo in pullman al ritorno dalla partita». Terzino destro, ha giocato a calcio fino a tre anni fa, ora allena il Ravenna Women Under 12 e insegna Scienze motorie al Liceo Artistico di Ravenna. «C’è ancora chi si gira a guardarti quando fai un commento tecnico su una partita. Purtroppo nel 2019 il calcio femminile non è ancora riconosciuto a livello professionale, anche se grandi squadre come la Juventus e l’Inter cominciano a interessarsi».
 
ANGELICA MONTI (ALLEVATRICE)
Chi si trova a fare un lavoro di fatica fisica, ma a lavorare in un ambiente quasi totalmente al femminile è Angelica Monti, 20 anni, di Riolo Terme che fa l’allevatrice di bovini nell’azienda di famiglia. «Ho cominciato ad andare nelle stalle quando ero molto piccola – racconta Angelica -. Seguivo mia madre che insieme a mio nonno ha creato la nostra azienda. All’inizio avevo paura, ma piano piano è diventata la mia passione e ora, tutti i giorni, dopo l’università, vado in stalla e vi rimango fino a cena». Dare il latte ai vitellini, l’acqua e il fieno, assicurarsi che stiano bene e domare gli animali in periodo di fiera sono alcune delle mansioni che svolge quotidianamente Angelica. «Il nostro è un lavoro molto duro, usiamo ancora il forcale e la cariola. Mi capita di confrontarmi con degli allevatori nel periodo delle fiere e ogni tanto sento dei commenti rispetto al lavoro fatto, del tipo ‘saranno state aiutate’. A un certo punto ci fai la tara».
 
ELEONORA DE DONATO (BAGNINA)
Ha cominciato a fare la bagnina in piscina quando aveva sedici anni Eleonora De Donato, 39enne, ravennate, e da allora non ha più smesso. «Sono entrata in cooperativa Spiagge Ravenna – spiega Eleonora - dopo aver frequentato il corso della Federazione Italiana Nuoto. Sono, in seguito, diventata capo zona, l’unica donna della cooperativa che ricopre questo ruolo». Eleonora coordina, quindi, d’estate, un team di bagnini, oltre che svolgere la consueta attività sulla spiaggia con ronde, vedette e interventi. Inoltre lavora come istruttrice di nuoto e di fitness nelle palestre. «Mi sono sempre trovata bene con i miei colleghi maschi. Non ho mai subito discriminazioni di nessun tipo da parte loro e, in generale, mi sembra che alle persone piaccia avere una bagnina donna. Non so se è per il fatto che ricorda  il telefilm Baywatch ma, è una cosa molto apprezzata».
 
DANIELA CALDERONI (AUTISTA START)
«Sull’autobus posso godermi le stagioni, la città che si risveglia e i racconti di quelle persone, specie anziane, che salgono sù per avere un po’ di compagnia». Daniela Calderoni, 39enne, di Imola, alla Start Romagna ci è arrivata quasi per caso dieci anni fa dopo aver lavorato in una concessionaria di macchine. Una delle poche donne autiste che condivide con i suoi colleghi uomini le linee che ricoprono tutta la città di Ravenna. «Sono i colleghi che tutti vorrebbero avere: disponibili, gentili e rispettosi. Mi sono sempre trovata benissimo». Un lavoro che non definisce la sua passione, ma un lavoro importante, specchio dei temi e della società: «Il parabrezza dell’autobus – conclude Daniela - è un po’ come lo schermo di un cinema: se hai un po’ di occhio capisci come sta la città».
 
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A riguardo avrei da ridire, e ricordare che di donne ne sono passate prima e con ruoli superiori x il settore bagnini e pure le altre due donne dei vigili del fuoco sono operative! Saluti simona.
Commenta news 08/03/2019 - Simona
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