Ronda della carità, ecco chi vive ai margini. Parla il responsabile Luca Caranti
Luca Caranti è responsabile della ronda della carità che da tre anni porta cibo e qualche parola a chi vive ai margini. Quindici i ragazzi coinvolti che, ogni domenica sera, si ritrovano alla sede della Caritas per poi andare a scovare chi ha bisogno. «Seguiamo circa una decina di casi, ormai abbiamo giri fissi. L’utenza è varia: dalla famiglia con figli a gente sola, italiani e stranieri, giovani e non, di tutte le estrazioni, religioni, etnie e nazionalità, comprese persone di differenti regioni italiane. C’è chi vive in strada per mancanza di possibilità, ma anche chi lo fa per scelta. I casi sono diversi, a volte c’è qualcuno che ha gestito male la propria attività e i propri soldi, mentre altri sono soli e non riuscirebbero a vivere in altro modo. Qualcuno ha perso la casa perchè non riusciva più a pagare le bollette». Il progetto è nato una notte di Natale quando, di fronte ai troppi avanzi, Luca e i suoi amici hanno deciso di confezionare sportine da consegnare a chi era in difficoltà. «Quella sera incontrammo un signore fiorentino che fonda ronde in giro per l’Italia e abbiamo deciso di unire la sua esperienza alla nostra volontà. Ora è lui è tornato in Toscana e noi procediamo da soli. L’obiettivo è fare da ponte con le altre associazioni presenti sul territorio. Non si tratta di un rapporto tra operatore e utente, ma di una semplice relazione umana in cui partecipiamo attivamente con il nostro vissuto». E i risultati, col tempo, sono arrivati. «I pakistani che stazionavano sotto l’Engim sono stati inseriti in un progetto sociale e una coppia ha trovato un appartamento in cui vivere». (fe.fe.)