Ravenna, Spiagge, la parola agli imprenditori Manzi e Sami: "Sarà una stagione di servizio, se faremo una patta andrà bene"

Ravenna | 02 Maggio 2020 Cronaca
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Sposati nella vita ma proprietari di due distinte attività che sono diventate, negli anni, punto di riferimento di Marina Romea. 
Si tratta di Paolo Sami, titolare insieme al fratello del bagno Sirenetta, e di Franca Manzi, che da 19 gestisce il vicino stabilimento Paradiso. Una vita in comune ma due visioni diverse rispetto alle attese della stagione che sarebbe già dovuta iniziare. «Sono perplessa rispetto alla riapertura - spiega Manzi, che d’inverno abita a Cesenatico insieme al marito - la mia paura più grande è che, se si torna a riaprire, la situazione possa peggiorare nel giro di poche settimane, e dopo che si fa? Si chiude di nuovo? Nell’ultimo periodo sono state diverse le telefonate dei clienti che volevano prenotare un ombrellone, ma ad ognuno ho risposto che appena avremo notizie certe le comunicheremo, purtroppo ancora si naviga a vista». Ad ogni modo l’idea è che, per la stagione 2020, si starà aperti per continuare a fornire un servizio ma non certo per guadagnare. «Se ci permetteranno di aprire lo faremo per riprendere i contatti con la clientela e mantenerli in vista dell’anno prossimo: non pensiamo che potrà essere una stagione come le altre, se faremo una patta sarà già molto». Manzi immagina che in spiaggia ci saranno meno ombrelloni rispetto ai circa 180 che era solita assicurare e che anche la ristorazione verrà ridotta. «In questi anni al Paradiso ho puntato solo sugli aperitivi, perché per la cena la clientela si trasferiva nello stabilimento di mio marito, che è anche ristorante e pizzeria. Organizzavo grandi tavolate molto fornite che adesso non potrò più fare». A fronte di una certezza, però, i dubbi rimangono ancora tanti. «Indosseremo la mascherina? Si pagherà tramite carte prepagate? Siamo in attesa di avere notizie certe, anche se penso che ci sarà chi non verrà perché ha finito le ferie, i soldi o solamente perché ha paura. Si potranno vendere lettini? Chi dovrà controllare che vengano rispettate le distanze?». Interrogativi che si sommano ad altri, come ad esempio la sanificazione dei servizi igienici. E se i giochi per i bambini saranno inaccessibili, non si sa ancora quale sarà la sorte dei campi da beach tennis e racchettoni. «Quest’anno avrei dovuto rifare il bar, avevo già pagato la caparra, ma non so se inizieremo i lavori. Investimenti in previsione di una stagione che ha già molte incertezze». Tra queste l’avvio dei lavori per la ripartenza, che negli anni passati erano soliti iniziare in febbraio. Più positiva la posizione del marito, che in oltre 50 anni di attività a conduzione familiare non si era mai imbattuto in una situazione simile. «Sono fiducioso - spiega Sami - e penso che ci faranno ripartire, gli spazi al mare sono ampi e ci si può distribuire bene. In fondo, al supermercato continuiamo ad andare e non vedo perché, a maggior ragione, il mare debba essere precluso. Certo bisognerà capire con che modalità: a Cesenatico i nostri albergatori hanno detto che se saranno obbligati a sanificare gli spazi dopo ogni accesso non varrà la pena aprire. Per la spiaggia, però, penso si potranno trovare regole sostenibili, anche se bisognerà capire, ad esempio, come ci si dovrà regolare in spiaggia libera. Ad ogni modo andiamo verso la bella stagione e le alte temperature dovrebbero aiutare ad indebolire il virus». (fe.fe.) 
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