Ravenna, l'8 un convegno su donne, marginalità sociale e violenza

Ravenna | 04 Novembre 2018 Cronaca
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Mettere in rete le diverse realtà della città che lavorano nei servizi sanitari, in quelli a bassa soglia, nei centri antiviolenza e nelle forze dell’ordine, per creare una risposta concreta alle donne e alle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) che vivono in strada e che subiscono violenza. E’ questo l’obiettivo del convegno «Donne, persone Lgbt, violenza e marginalità sociale: quali diritti e quali percorsi?» che si terrà l’8 novembre nella sala Don Minzoni di piazza Duomo 4, dalle 9.15 alle 18: un appuntamento che intende essere un momento di confronto tra servizi diversi, con gruppi di lavoro pomeridiani, nato da un’esigenza reale, manifestata allo sportello locale degli avvocati di strada. «Basta anche solo una segnalazione - spiega Emanuela Casadio, coordinatrice della sezione ravennate - per capire che il problema è reale. Quando si parla di donne senza fissa dimora, che vivono fuori, abbiamo sempre il sentore che siano oggetto di violenza. In alcuni casi il disagio viene esplicitato attraverso i segni sul corpo, in altri lo cogliamo tra le righe di quello dicono o nelle persone che, come ombre, si aggirano su di loro. Recentemente siamo anche state contattate da un dormitorio della città per risolvere il caso di una ragazza vittima di violenza, ma prima che riuscissimo ad intervenire la giovane è stata prelevata dalla persona di cui aveva paura ed è sparita nel nulla. Nel tempo - prosegue Casadio - siamo venute a conoscenza di un protocollo firmato da una molteplicità di istituzioni e di centri antiviolenza, ma come questo sia stato e venga tuttoggi applicato è difficile da capire». Ad ogni modo il documento, siglato nel 2011, non include le donne vittime di violenza che vivono in strada, «ed è per questo - sottolinea Casadio - che vorremo venisse inserita una specializzazione per i percorsi sanitari e di accoglienza nei confronti di queste persone». Per questo motivo la giornata dell’8 novembre non intende essere un traguardo, ma un punto di partenza per creare una risposta concreta su più fronti. Diverse le relatrici e i relatori della giornata, che dopo il saluto delle istituzioni si aprirà con l’intervento della professoressa di Filosofia del Diritto Silvia Vida e vedrà, tra le varie relatrici, anche Milli Virgilio, avvocata ed ex assessora che si occupa da tempo di violenza di genere. «Le donne sono doppiamente occultate nella realtà della violenza, sia perchè sono donne, sia perchè sono figure socialmete marginali. Si tratta di un caso di discriminazione multipla e questo comporta una particolare attenzione formativa: le donne tendono a fuggire dalle richieste di aiuto e di sostegno e l’interesse e l’impegno che le convenzioni internazionali pongono, qui diventa particolarmente cogente. Per questo occorre mettere in atto una formazione che distingua l’operatore pubblico da quello privato, che si trovano in due posizioni diverse: l’avvocato di strada può essere oggetto di confidenza massima più di quanto lo possa essere un operatore pubblico. Quello dell’avvocato di strada è un ruolo particolarmente importante in quanto destinatario del rapporto fiduciario per eccellenza, ma in situazione di marginalità deve utilizzare i servizi pubblici. La giornata, quindi, rappresenta un’occasione per metter insieme due punti di vista diversi come sono quello pubblico e privato».

IL PROGRAMMA
La mattina inizierà alle 9.15 e dopo il saluto delle Autorità interverranno la professoressa Silvia Vida, la vicepresidente di Fondazione Pangea onlus Simona Lanzoni, Francesca Ragazzini del Servizio Politiche sociali e socio-educative della Regione, Maria Pazzaglia del Pronto Soccorso di Ravenna, l’avvocata Milli Virgilio, Camilla Zamparini dell’ass. Avvocato di Strada, le assessore Ouidad Bakkali e Valentina Morigi e Maurizio Braglia del progetto «Oltre la Strada». Coordina la giornalista Federica Ferruzzi. Alle 14.30 inizieranno i workshop e i tavoli di lavoro, mentre le conclusioni saranno affidate a Giovanna Piaia (Casa delle Donne). Coordinamento scientifico a cura di Francesca Curi, professoressa di Diritto penale, e dell’associazione Avvocato di strada, sportello di Ravenna. La partecipazione alla giornata, che è stata progettata insieme al Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università di Bologna, è  accreditata dagli Ordini degli assistenti sociali, degli avvocati e di tutte le professioni sanitarie.
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