Calcio C, Vicenza-Ravenna è la partita del cuore di Zauli: "Quanti ricordi, i giallorossi mi piacciono molto"
Ilja Arcozzi
Dimenticare il prima possibile la più brutta prestazione della stagione. Il Ravenna nel turno infrasettimanale di martedì sera al Benelli ha perso 1-0 contro la Virtus Verona fanalino di coda al termine di un match noioso e privo di emozioni. Dopo due ko consecutivi (il primo contro la capolista Pordenone), il futuro adesso si chiama solo Vicenza. Sabato alle 20.45 al Menti, con diretta tv su Sportitalia, va in onda lo scontro diretto tra i padroni di casa, ottavi con 24 punti, e l’undici di Foschi, nono con una lunghezza in meno. Le due prossime rivali sono due squadre che storicamente non hanno molto da spartire, ma che sono legate dalle giocate incredibili, dall’estro e dallo spettacolo che Lamberto Zauli ha dispensato nell’arco della sua strepitosa carriera. Lo «Zidane della serie B» ha illuminato la platea giallorossa per 98 volte siglando 17 reti, ha conquistato due promozioni ed è stato protagonista della miglior stagione della storia bizantina in B nel 1996/1997 agli ordini di Novellino, mentre con il Vicenza ha addirittura sfiorato la finale di Coppa delle Coppe qualche anno dopo. Nessuno meglio del fantasista ex di Bologna e Palermo può guidarci alla scoperta delle due prossime contendenti: «Il Vicenza nell’ultimo turno ha perso a Gubbio - racconta Zauli - ma ciò non intacca il suo buon campionato. E’ una formazione completamente rinnovata, Vicenza è una piazza importante e di grande tradizione, le pressioni e le aspettative sono alte. La società è solida e seria e riporterà i biancorossi dove meritano».
Per quanto riguarda il Ravenna, invece, Zauli la vede così: «Sta facendo molto bene. La nuova proprietà ha lavorato al meglio fin da quando s’è insediata. La squadra di Foschi sta stupendo, sta raccogliendo in classifica per quanto mostra in campo, è in un’ottima posizione. Sta davvero disputando un campionato strepitoso, spero che continui così». Il trequartista 47enne ha cavalcato la golden age bizantina e nella sua mente si sono scolpiti ricordi indelebili della Romagna: «E’ stato uno dei migliori periodi della mia carriera. Ho vissuto un’epoca stupenda del calcio giallorosso. Al tempo sono arrivato in quella che era una grande società in serie C, una delle migliori in assoluto. Quello che è riuscito a costruire il presidente Corvetta è stato davvero eccezionale. Insieme a me sono passati da Ravenna dei giovani calciatori che sarebbero poi diventati grandi campioni, dei futuri ottimi allenatori e dei dirigenti di spessore. Tutti professionisti che poi sarebbero stati protagonisti anche nella massima serie».
Zauli si fa travolgere dal fiume in piena dei ricordi: «Ero giovane, agli albori della mia storia e a Ravenna ho iniziato a giocare titolare con continuità, un fatto che mi ha dato tanta fiducia. E’ stata un’esperienza meravigliosa sotto tutti i punti di vista, tanto che dopo molti anni sono ancora in contatto con diversi miei compagni dell’epoca come Schwoch, Gadda, Pregnolato e D’Aloisio, una cosa molto rara in questo ambiente». Aggiunge poi: «Abbiamo conquistato due promozioni, la tifoseria mi ha voluto bene e io ho sempre ricambiato questo affetto: conosco i romagnoli, sono solari e ti danno tutto».
Dopo diverse esperienze da allenatore in prime squadre, specialmente in terza serie, il fantasista cresciuto a Grosseto dall’anno scorso siede sulla panchina della Primavera dell’Empoli: «Ho trovato una società incredibile, è un onore lavorare in un club del genere, lo faccio con grande impegno ed entusiasmo. In futuro comunque mi piacerebbe tornare ad allenare gli adulti dopo l’ottima parentesi a Santarcangelo e quella brutta di Teramo».