A settembre torna «Dante 2021»: ospite d'eccezione Ignazio Visco

Elena Nencini
Nel primo canto del Paradiso, accompagnato da Beatrice nell’Empireo Dante afferma che «significar per verba / non si porìa», riferendosi alla difficoltà dell’intelletto umano di penetrare in Dio. Questo è il titolo della decima edizione di «Dante 2021», la rassegna voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, che dal 3 all’11 settembre torna in diversi luoghi della città. Se gli antichi Chiostri Francescani continuano ad essere il cuore della manifestazione, si affiancano la basilica di S. Francesco, la sala Corelli del Teatro Alighieri, la Casa Matha e i Giardini di Palazzo Pasolini. 
Se le parole di Dante nel Paradiso volevano affermare l’incapacità dell’uomo di cogliere Dio invece il Festival vuole dare senso una centralità a parole e senso, cercando sempre nuovi approcci per illuminare, tra ricerca e divulgazione, il cammino che porta al Poeta per una più piena e diffusa conoscenza della sua opera. 
Nove giorni di incontri, spettacoli e concerti con il patrocinio e il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante. 
Il festival conferma la sua natura poliedrica e variegata unendo musica, letteratura, scienza e arte, tra divulgazione e ricerca spiega il direttore artistico Domenico De Martino: «cercheremo anche quest’anno di ascoltare insieme Dante con tutta la nostra umanità, tormentata, desiderosa di conoscenza e dubbiosa, spesso peccaminosa, ma moralmente capace di assumere quel sì detto alla vita, di proiettarsi in quella “virtù lieta” che il Poeta pone continuamente davanti alla nostra speranza».
Antonio Patuelli, Presidente Gruppo La Cassa di Ravenna, ha anticipato che l’appuntamento più importante della rassegna sarà sabato 11 alle ore 18 con Ignazio Visco, governatore Banca di Italia, che parlerà di «Note sull’economia di Dante e su vicende dei nostri tempi», un tema come ha specificato «di grande rilevanza etica in questo momento».
Venerdì 3 alle 21 ai Chiostri Francescani appuntamento con la Vita nova: e «Le oscure qualità ch’Amor mi dona» l’attore Virginio Gazzolo, già premio Dante-Ravenna nel 2013, presta ancora una volta la propria voce alla parola dantesca. In scena anche la cantante Roberta D’Alò, il compositore Edoardo Dinelli e una danzatrice. L’apertura ufficiale sarà sabato 4, alle 17.15 ai Chiostri, con i saluti delle autorità e la prolusione di Carlo Ossola, filologo e critico letterario, accademico e umanista.
(l'articolo completo sul giornale in edicola da venerdì 30)
Per il programma completo http://www.dante2021.it/