Imola, aggressioni in ospedale: l’Azienda USL intende proporre un protocollo di collaborazione con le Forze dell’Ordine
Gli episodi di aggressione su operatori sanitari del Santa Maria della Scaletta verificatisi nell’ultima settimana, con una frequenza certamente inconsueta e non rappresentativa del grado di sicurezza generale dell’Ospedale di Imola, hanno comprensibilmente destato preoccupazione negli operatori e nella stessa direzione aziendale.
E’ già stato fissato, per l’8 ottobre prossimo, il tavolo di confronto richiesto dalle organizzazioni sindacali, al quale parteciperà lo stesso Comune di Imola nella figura dell’Assessora Ina Dhimgjini e in cui saranno valutate le proposte di tutte le parti interessate.
La direzione generale dell'Ausl fa sapere in un comunicato che è intenzionata a proporre, in quella sede, la definizione di un protocollo di intesa con le Forze dell’Ordine, che garantisca l’intervento delle stesse in caso di chiamata da parte degli operatori, negli orari in cui il posto di Polizia sito al Pronto Soccorso non è attivo (nel pomeriggio e negli orari serali e notturni). Nel frattempo il triage del Pronto Soccorso, dal 1 ottobre, è stato potenziato con un’unità di personale infermieristico.
Con l’occasione, è doveroso precisare che la scelta della direzione di presidio di mantenere chiusa la Cappella dell’Ospedale nelle ore notturne (dalle 20 alle 6) non è dovuta al verificarsi di episodi di vandalismo, ma piuttosto all’opportunità di evitare che il luogo di culto, non frequentato dai fedeli nelle ore notturne, possa divenire un rifugio non sorvegliato per i senzatetto che saltuariamente, nei mesi invernali, frequentano gli ambienti comuni dell’Ospedale. Il tutto in previsione dell’attivazione di una modalità regolamentata dell’accesso alla struttura nelle ore notturne.