Storie di parole romagnole di Gilberto Casadiio

Faenza | 04 Maggio 2017 Blog Settesere
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Lonn, Mert, Mìrcul, Zôbia, Vènar, Sàbat e Dmenga

I giorni della settimana li conosciamo tutti a memoria: Lonn, Mert, Mìrcul, Zôbia, Vènar, Sàbat e Dmenga. Come in altri dialetti settentrionali, il romagnolo elimina il termine dì (giorno) che caratterizza in italiano i primi cinque limitandosi al nome del pianeta (o divinità pagana): Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere. Sàbat deriva dal giorno festivo ebraico (lo shabbàt) e la dmenga da quello cristiano: in latino (dies) Dominica ‘(il giorno) del Signore’.
Per noi la settimana comincia il lunedì, ma nei paesi anglosassoni l’inizio è posto di domenica, che per loro è il ‘giorno del Sole’ (Sunday in inglese e Sonntag in tedesco), tanto è vero che i tedeschi chiamano Mittwoch ‘mezza settimana’ il mercoledì.
Per noi invece il giorno centrale della settimana è la zôbia (in altre parlate romagnole detta anche zubia, zubie o zuba), il cui nome deriva dall’aggettivo latino Jovia (dies) ‘(giorno) di Giove’. Di uno che sta sempre tra i piedi si dice infatti che L’è sèmpar int e’ mëz coma la zôbia ‘È sempre in mezzo come il giovedì’. Un altro proverbio avverte: Zôbia intrêda, stmana passêda ‘Giovedì iniziato, settimana passata’, ma poi aggiunge Mo, s’t’é voja ad lavurê, u j n’è incora la mitê! ‘Ma, se hai voglia di lavorare, ce n’è ancora la metà!’. Sempre a proposito di giovedì: mentre in italiano, di uno che non c’è tutto, si preferisce dire che ‘gli manca un venerdì’, in romagnolo si dice che u j amanca una zôbia.
Come si vede, quanto a proverbi e modi di dire, la zôbia fa la parte del leone e agli altri giorni della settimana restano solo le briciole. Infatti nelle raccolte dei proverbi raramente compaiono gli altri giorni: E’ lavor dla dmenga u s’e’ magna e’ lonn ‘Il lavoro della domenica se lo mangia il lunedì’, vale a dire che se non ci si riposa di domenica come si dovrebbe, il lunedì si è stanchi e il lavoro fatto il giorno prima viene vanificato. Per chiudere: U n j è sàbat senza sol / e u n j è dona senza amor ‘Non c’è sabato senza sole e non c’è donna senza amore’, un proverbio nel quale però, in tutta sincerità, non riesco a cogliere il nesso fra le due parti.
 
 
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