La stagione dei Due Mondi tra laboratori, sperimentazione e sociale
«Il nostro vuole essere “Un teatro vicino” ed essere vicini vuol dire soprattutto non essere lontani, sentirsi parte di una comunità e contribuire a cambiamenti positivi, fare di uno spazio periferico un centro vicino alle persone e alla loro voglia di sincerità. In un mondo impreparato al cambiamento, pieno di paure e vino alla perdita dei valori, essere vicini vuol dire poter riaprire le porte a un sentimento di condivisione e appartenenza, a uno spazio di divertimento, riflessione e poesia. Lontani da luoghi comuni, mode, aspirazioni egoisticamente materiali». Alberto Grilli spiega così le linee guida di «Un teatro vicino», il progetto 2017/18 della Casa del Teatro di Faenza, gestita dal teatro Due Mondi fra attività laboratoriali e una programmazione di 15 spettacoli che ribadiscono la formula del contributo economico volontario all’uscita, senza formali biglietti d’ingresso.
Per quanto attiene ali laboratori, tonda con oltre sei anni di attività alle spalle «Senza confini», rivolto ai profughi e alla loro integrazione comunitaria per mezzo dell’arte, a cui si aggiungono il laboratorio teatrale «Impara l’arte» condotto da Angela Pezzi (fondatrice dei Due Mondi) e quello «ludico-vocale-musicale» di Paola Sabbatani. Saranno avviati anche un laboratorio per insegnanti e genitori («Il teatro di ogni giorno»), uno per gli studenti delle scuole primarie («Ecovortex», con la compagnia Nervitesi) e uno per le secondarie («Un altro sguardo»), senza contare le tre residenze artistiche che sfoceranno in altrettanti spettacoli.
La stagione parte il 4 novembre con Bustric e la sua revisione (per grandi e piccoli) del Magico Piccolo Principe, tra giochi di prestigio e pantomima. Il 18 novembre La vecchia degli Artisti Drama sarà uno spettacolo malincomico sull’origine del dolore, con un mago e un poeta. Il 25 novembre la compagnia Franzé in Fail racconterà il difficile rapporto di una padre e di una figlia dopo il fallimento dell’azienda di famiglia; a seguire l’Atelier delle Figure imbastirà un’intrigante versione burattinesca del capolavoro patafisico Père Ubu di Alfred Jarry. Il primo spettacolo per ragazzi andrà in scerna il 3 dicembre alle 6: si tratta della Riccioli d’oro del Teatro degli Accetella, che sarà seguito il 7 gennaio dallo Zoo di Pinocchio di Drammatico Vegetale, il 4 febbraio dal Robin Hood di Armamaxa Teatro e l’11 marzo dai Capitani Coraggiosi di Bam!Bam! teatro.
Tornando alla programmazione serale, il 9 dicembre la compagnia Nervitesi proporrà L’ultima madre, viaggio in una Sardegna arcaica ma non troppo, mentre il 16 dicembre, in ricordo di Guido Leotta e Giovanni Nadiani interverrà il traduttore Riccardo Duranti e il teatro Patalò porterà in scena lo studio sulla lingua Rumore umano. Il 13 gennaio il Teatro Zigoia racconterà la condizione degli sradicati in La strada di casa, mentre il 20 il Teatro Due Mondi presenterà una delle sue produzioni più recenti: Quelle ragazze ribelli. Storie di coraggio, dedicata a vicende di donne libere, che hanno abbattuto stereotipi e pregiudizi.
Il 3 febbraio Armamaxa Teatro proporrà una sua revisione di Orlando, furiosamente solo rotolando, mentre il 24 febbraio toccherà al Trattato di economia di Aldes, ambizioso progetto performativo che si interroga sul denaro (tema centrale anche per lo spettacolo che il Teatro Due Mondi ha recentemente allestito per la Germania), per chiudere il 7 aprile con le Black Lights di Andrea Baldassarri e Tommaso Monza, evento multimediale dedicato ai migranti. (f.sav.)