La Pausini in concerto a Rimini, ecco chi sono le sue tribute-band

Faenza | 17 Settembre 2018 Cultura
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Federico Savini
Si chiamano Laura Pausini Project (nati nel 2010 tra Rovigo e Padova, una ventina di concerti l’anno), Tutte le Anime di Laura (dalla Basilicata, attivi dal 2005 con oltre 250 live, anche all’estero), Simili (di Bassano del Grappa, dal 2015 con una trentina di eventi annuali), La prospettiva di Laura (milanesi attivi dal 2011, quasi trenta date all’anno) e Una storia che vale (nati da pochi mesi tra Bergamo, Varese, Milano e Pavia, ma la cantante Giuly Delucchi militava in un’altra tribute-band e oggi arrangia le canzoni in chiave rock). Sono tutte cover band di Laura Pausini (ma ne esistono altre) e avrete notato che nessuna di loro è romagnola. D’altra parte, il culto per la cantante di Solarolo è internazionale e a darne l’ennesima conferma sono i recenti concerti che l’hanno vista protagonista al Circo Massimo a Roma e poi in tutto il Sudamerica, con il trionfo nordamericano del 31 agosto nientemeno che al Radio City Music Hall di New York. In questi giorni Laura è tornata ad esibirsi in Italia con le canzoni del nuovo album «Fatti sentire»: lunedì 17 canterà per i 7.500 spettatori dello Stadium di Rimini (sold out da tempo) per proseguire nei palasport del Belpaese fino a fine ottobre.
Ma un punto di vista nuovo sul culto che circonda la Pausini arriva dalle tante cover-band della cantante che imperversano soprattutto nel Nord Italia. Nessuna di loro è «ufficiale» - l’esclusivo fan club della diva di Solarolo puntualizza che «Laura non ha mai voluto ufficializzare nessuna band non per distaccarsi da queste iniziative ma proprio per non dover scegliere una band a discapito di altre» - e l’alto numero di questi gruppi-tributo testimonia l’ennesimo primato di Laura Pausini nello scenario attuale del pop tricolore.



Come spieghereste la vostra passione per Laura?
Laura Pausini Project: «Semplice, è la cantante più amata e seguita in Italia e all'estero, omaggiarla è un onore e un piacere».
Tutte le Anime di Laura (Sara): «“Mi sento vicina alla sua Anima”, alle sue tante Anime. Canto da tanti anni e la musica della Pausini mi accompagna da sempre. Interpretare i suoi brani filtrati attraverso la mia storia, mi ha permesso di esprimere quello che ho dentro, mi ha “costretta” a confrontarmi con il mio io.  Canto le canzoni della Pausini ma parlo, racconto e trasmetto ciò che sono io».
Simili (Elisa Chiesara): «La seguo da quando ne ho memoria. Mio padre faceva pianobar, proprio come Fabrizio Pausini. Ho seguito con naturalezza le orme di Laura. Negli anni ho avuto la fortuna di conoscere musicisti, che seppur ascoltando generi lontani dal pop, hanno accettato di suonare in questo tributo con l’intento di imparare qualcosa di nuovo. Mi piace il fatto che veniamo da percorsi musicali differenti: la musica ci rende davvero simili».
La prospettiva di Laura: «E’ come spiegare l'amore, potremmo parlarne per ore. E’ probabile che le passioni nascano perché si è accomunati da qualcosa e il modo unico di cantare di Laura tocca corde che vibrano solo se si è “simili”».
Una storia che vale (Giuly Delucchi): «E’ semplice: la amo e cerco di onorare Laura e la sua musica».



Cosa è particolarmente difficile e stimolante nelle canzoni di Laura?
Laura Pausini Project: «Cantare Laura è difficile, come pure trasmettere al pubblico quelle emozioni. Gli arrangiamenti sono complessi e più “rock” di quanto la gente immagini. Anche i musicisti ne restano sorpresi».
Tutte le Anime di Laura: «La difficoltà principale è nella sua vocalità, nella presenza scenica e soprattutto nel ricercare quello che riesce a trasmettere con una spontaneità e una naturalezza che non ha pari nella musica italiana. Abbiamo adattato alcuni pezzi alla vocalità della nostra cantante Sara Coretti, preservando la forza evocativa dei brani. Particolarmente stimolante è poi la ricerca dei suoni, tra i migliori della musica italiana».
Simili: «Ci sono persone che ritengono il suo repertorio “facile”, ma quando si trovano a doverlo suonare scoprono che non è così. Noi siamo attenti a tutto: voce, parti strumentali, il complesso dello spettacolo. Sul palco Laura è più rock rispetto ai dischi e puntiamo a quelle sonorità».
La prospettiva di Laura: «Si commette un errore a pensare che i brani pop di Laura siano semplici. Il più delle volte richiedono un'analisi accurata per poter essere eseguiti correttamente. L’analisi è impegnativa, poi amiamo arricchire i brani con le nostre idee».
Una storia che vale: «Tocca tonalità che ti fanno volare. E’ un brivido riuscire a toccare certi acuti in modo preciso e pulito. La tecnica è fondamentale ma per arrivare dove arriva lei devi abbandonare la testa e far esplodere l’anima. Mantengo la tonalità originale di Laura perché cerco quel brivido e le canzoni rendono meglio così come sono state concepite».



Il pubblico chiede proprio una copia-carbone dell’originale o apprezza eventuali deviazioni interpretative?
Laura Pausini Project: «Il pubblico è pignolo e legato all’originale; fa appunti costruttivi, utili a migliorare».
 Tutte le Anime di Laura: «Trovare dei margini di miglioramento a Laura è veramente difficile! Quello che facciamo è mettere cuore e personalità nell’interpretazione. Il nostro è un omaggio sincero e rispettoso a un’artista che amiamo».
Simili: «Non tutti hanno le stesse aspettative, noi diamo il massimo per soddisfare il pubblico. In genere il pubblico riconosce la naturalezza e il rispetto nei confronti di Laura».
La prospettiva di Laura: «Puntiamo a rispettare i brani, senza però copiare. Laura è unica, cercare di clonarla per noi un errore. Meglio cercare arrangiamenti nuovi, senza stravolgere. Federica Marinari, la nostra cantante, ha una voce molto simile a Laura e questa particolarità, insieme agli arrangiamenti, serve a rendere più coinvolgente lo spettacolo».
Una storia che vale: «Alcuni si aspettano il clone, anche di vestiti e capelli. Ad altri interessa più il fattore musicale. Laura è unica e io non punto al clone. Mi piace cantare le sue canzoni e omaggiarla, ma sul palco porto la mia personalità. E anche il mio taglio di capelli!».



Conoscete Laura? Siete iscritti al fan club?
Laura Pausini Project: «Lo eravamo ma gli impegni con altri nostri progetti ci portano via parecchio tempo».
 Tutte le Anime di Laura: «Alcuni di noi sono iscritti. Abbiamo avuto il piacere di conoscere la famiglia di Laura ma non lei, ma probabilmente in questo mancato incontro c’è stato anche un nostro timore reverenziale».
Simili: «Io e il bassista Matteo siamo iscritti e abbiamo partecipato ad alcuni raduni, ma non abbiamo conosciuto Laura».
La prospettiva di Laura: «Siamo quasi tutti iscritti. Francesco, il nostro tastierista, ha conosciuto Laura in una tappa del tour “Simili” ed è rimasto colpito dall’umiltà e dalla professionalità di Laura. Non si arriva ad essere grandi artisti se non si è grandi persone».
Una storia che vale: «Sono iscritta da tanto tempo. Nel club ho conosciuto tanti amici veri e anche una parte del mio pubblico. E poi ho conosciuto Laura. Di più: ho cantato con lei al raduno di Rimini, l’anno scorso. Il destino mi ha dato questa chance, tra l’altro in un momento difficile della mia vita, e così mi son ritrovata su un altro pianeta. E’ stata davvero la realizzazione di un sogno, il giorno più bello della mia vita».



Avete assistito a una tappa di questo tour?
Tutte le Anime di Laura: «Seguiamo Laura in tutti i sui tour. A Bari vedremo il nostro terzo live 2018 ed eravamo anche Circo Massimo. Come è stato? Pazzesco, non c’è altro da aggiungere!».
Simili: «Siamo stati alla data zero del “Fatti Sentire World Tour”, a Jesolo. Eravamo troppo curiosi. Avendo dei concerti in programma, volevamo sapere cosa cambiare nella nostra scaletta, in modo da regalare al pubblico qualche novità. Lei non delude mai, questo tour è davvero graffiante! La rivedremo a Verona e a Padova».
La prospettiva di Laura: «Federica era al circo Massimo ed è stato un concerto bellissimo. Nessuno stravolgimento, Laura è e rimane “immensa” nel suo modo di cantare. Nulla togliendo a scenografie e musicisti, è Laura lo spettacolo più bello da sentire e da vivere, con una grinta difficilmente eguagliabile».
Una storia che vale: «Ero al forum di Assago pochi giorni fa. Questo tour dimostra che Laura è sempre una ragazza acqua e sapone ma anche, nel contempo, la star che merita di essere. C’è una chimica speciale con il pubblico, è lei che si sente una di noi. Ci sono tante grandi cantanti, ma lei è “la Pausini” perché ha saputo essere se stessa fino ad oggi. Nel suo ambiente è una cosa più unica che rara».



Che sensazione vi lasciano le recenti dichiarazioni di Laura sul pensiero di poter lasciare l’Italia?
Laura Pausini Project: «Nulla in particolare. Il fatto che possa lasciare l'Italia non cambia né il suo mestiere né l’affetto dei fan o il lavoro delle tribute band».
Tutte le Anime di Laura: «L’Italia non attraversa un gran periodo e l’amarezza e lo scoramento sono diffusi. Siamo però certi che alla fine prevarrà l’amore che tutti abbiamo per la nostra nazione. Penso che le parole di Laura siano state dettate da qualche fatto contingente più che che da una reale volontà di abbandonare l’Italia».
Simili: «Per esperienza personale, so cosa significa essere costantemente attaccati. Venire continuamente ripresi quando investi tutto il tuo tempo a dare il massimo per il pubblico, sacrificando anche gli tuoi affetti, è devastante. Capisco la voglia di evadere per ritrovare la serenità. Ovviamente spero che Laura non se ne andrà mai dal suo paese, siamo fortunati ad averla».
La prospettiva di Laura: «Laura vive nel mondo, ma le sue radici sono qui in Italia. E’ una gran lavoratrice; chi non è del settore strabuzza gli occhi su queste dichiarazioni, perché non riesce a comprendere che ai suoi livelli si arriva a lavorare anche 20 ore al giorno, 7 giorni su 7. Noi italiani siamo bravi a criticare e a tutto c'è un limite, quindi capiamo lo sfogo di Laura. Se lascerà l’Italia ne saremmo dispiaciuti, ma comprendiamo che si tratta di una scelta sì difficile ma forse obbligatoria per poter andare avanti più serenamente».
Una storia che vale: «Ad Assago ha praticamente smentito questa cosa, ha detto “Figuriamoci se me ne vado dall’Italia!”. Se lo dovesse fare per tutelare la figlia dai media lo capirei, ma Laura ama l’Italia e lo dimostra di continuo».
 
 
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