“In una regione come l’Emilia Romagna dove ogni mille abitanti ci sono 863 veicoli, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di adottare comportamenti sicuri su strada risulta fondamentale – spiega Alessandro De Martino, AD di Continental Italia – Condividere la strada in sicurezza è un diritto di tutti, siano essi pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti o autisti di mezzi pesanti”.
L’Osservatorio evidenzia come l’utente della strada in Emilia Romagna, regione che si colloca tra le prime per utilizzo della bicicletta e per sicurezza negli spostamenti a piedi, non percepisca sé stesso come un pericolo per gli altri definendosi “rispettoso delle regole”, sebbene oltre il 19% degli intervistati dichiari che rispetta davvero il codice della strada solo ed esclusivamente in presenza di controlli (l’8,7% in Italia).
In che cosa ripongono la propria fiducia gli emiliani e i romagnoli per avere una maggiore sicurezza stradale? Il 60% degli intervistati la ripone nei guidatori. Un dato leggermente più alto rispetto al resto del Paese che si ferma al 50%, mentre in maniera allineata al resto degli italiani, solo il 34%degli intervistati ripone la propria fiducia nel senso di responsabilità di chi guida. In secondo luogo, oltre il 20% degli abitanti della Regione Emilia Romagna ripone la propria speranza per una maggiore sicurezza stradale nelle Forze dell’Ordine (il 20,6% degli intervistati, contro il 16,7% a livello nazionale), ritenendo che questa possa aumentare attraverso una loro presenza più estesa su strade e su autostrade.
La fiducia viene poi anche riposta nelle aziende che producono automobili e pneumatici (il 17,5%) attraverso la costante evoluzione di tecnologie in grado di dar vita a nuovi sistemi che aiutino a frenare per tempo e in maniera efficace, a sistemi per il controllo della stabilità in caso di frenata, a sensori di rilevazione della stanchezza.
La sicurezza stradale, secondo la percezione degli intervistati, dipende quindi principalmente da chi è al volante. Un dato che accomuna tutta l’Italia e che trova conferma nei dati Ocse secondo cui il 93% degli incidenti stradali deriva dal comportamento del guidatore, confermando così l’essere umano come il protagonista della sicurezza della strada.