Sarà un vero addio? Cristina Mazzavillani Muti lascia il Ravenna Festival
Da alcuni anni Cristina a Mazzavillani Muti, madrina e ideatrice di Ravenna Festival, fin dalla sua nascita 31 anni fa, continuava a dire che si sarebbe ritirata dalla direzione artistica di Ravenan Festival, lasciando spazio ai giovani. Pare che il momento sia infine arrivato: in una lettera ai dipendenti della Fondazione Ravenna Manifestazioni la signora del Festival ha infatti annunciato la sua decisione: «A tutti voi carissimi, dopo 31 anni di lavoro meraviglioso insieme a servizio della nostra bella amata Ravenna, come ormai avete intuito, ho definitivamente deciso di ritirarmi e lasciare, a voi, peraltro bravissimi e collaudatissimi, la responsabilità del futuro, di altri 30 anni e più del nostro celebrato Ravenna Festival…».
In fondo una sorpresa come ha sottolineato il sindaco di Ravenna Michele De Pascale: «In questi ultimi anni ci è stato evidente che avevi scelto dapprima di lasciare la direzione artistica, poi di affidare la regia di una delle opere della Trilogia d’Autunno, ma tutti abbiamo fatto un po’ finta di nulla, sperando che questo momento potesse avvenire fra qualche anno, anche se avevamo intuito che si stava avvicinando».
Certo, una stanchezza e una visione diversa del futuro ci devono essere stati, poichè la Muti scrive: «Da tempo avverto uno sfilacciamento di quel legame teso che è sempre stato per noi fonte di entusiasmo, energia, compattezza, familiarità a favore degli obiettivi che ci siamo prefissi sin dall’inizio del nostro percorso. Da fondatrice, direttore artistico e presidente sento di dovermi assumere molta della responsabilità. Nell’allontanarmi poco a poco dal lavoro comune, ho pensato di delegare molta parte del lavoro a tutti voi cui ho dato sempre totale fiducia amandovi e stimandovi».
Il sindaco ha poi ribadito: «Però non siamo pronti, questa notizia ci ha colto di sorpresa e la responsabilità non è tua, ma nostra che non ci siamo preparati come dovevamo: quindi ti chiedo a nome di tutti i cittadini di Ravenna di fare in modo che i tuoi occhi continuino ad osservarci e la tua mano ad indirizzarci, qualche volta anche sgridandoci se dovessimo abbassare il livello della nostra ambizione».