Regione, il presidente a Bonaccini: "Il 2018 l'anno dell'autonomia e piena occupazione"
Altri 110 milioni di euro per 300 interventi di edilizia scolastica su tutto il territorio regionale; il riconoscimento, da parte del Consiglio dei ministri, dello stato di emergenza per le aree colpite dalla recente alluvione, con l’arrivo dei primi 10 milioni di fondi nazionali. Risorse a cui si aggiungono i 2 milioni già stanziati dalla Regione e ulteriori 300-350 mila euro che verranno erogati nelle prossime settimane sempre dall’amministrazione regionale per sostenere la ripresa immediata delle piccole attività ed esercizi commerciali. Poi, i 350 milioni di euro per la ricostruzione post sisma degli edifici pubblici, che, se confermati, permetterebbero all’Emilia-Romagna di ricevere il doppio delle risorse inizialmente previste e di raggiungere quasi il 100% di quelle necessarie.
A darne notizia è stato oggi il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel consueto incontro di fine anno con i giornalisti che si è svolto in viale Aldo Moro, a Bologna, negli uffici della Giunta. L’occasione per fare il punto sul lavoro svolto e anticipare gli obiettivi in agenda per il prossimo anno: la conclusione del percorso avviato sulla maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna; il continuare a creare nuovi posti di lavoro, portando la disoccupazione sotto il 6% (oggi al 6,4%, era al 9% a inizio legislatura, inizio 2015); nuovi investimenti per l’attrattività e l’internazionalizzazione delle imprese, la formazione, la difesa del suolo, la sanità. Lo stop al precariato e, appunto, l’impegno per una nuova e buona occupazione, come è stato fatto finora attraverso il Patto per il lavoro; a partire dalla stabilizzazione, entro il 2020, di oltre 300 persone in Regione, che si aggiungono ai 5.000 dipendenti della sanità assunti a tempo indeterminato soltanto negli ultimi due anni.
“Il 2018 sarà l’anno dell’autonomia- ha affermato il presidente, illustrando le prossime tappe previste-. Spero di poter sottoscrivere entro fine gennaio un pre-accordo con il Governo, che ci permetterebbe di completare l’intesa già con il prossimo esecutivo e il futuro Parlamento. Nelle prossime settimane convocheremo tutte le parti sociali e torneremo in Aula per dare aggiornamenti sulla trattativa. Si tratterebbe davvero di un accordo storico, a conferma della bontà del percorso intrapreso: ciò che otterremo lo otterremo alla pari o addirittura prima di altri, senza aver fatto il referendum”.