Ravenna, sedicesima edizione per Trail Romagna. Il presid. Costa parla delle novità: «Territorio, cultura e sport siamo una scommessa vinta»

Elena Nencini
Unire benessere, cultura, sport è l’obiettivo della rassegna Trail Romagna, che quest’anno, con gli Itinerari ravennati, propone diversi appuntamenti a cominciare da domenica 19 marzo con la Corsa della Bonifica e di Dante, che in questa edizione offre due itinerari aperti a tutti (uno di 10 km, passeggiata tra i capanni, e uno di 15 km) e uno riservato ai runners dalla pineta di Classe entra eccezionalmente nella riserva naturale integrale della Foce del Bevano e attraversa la pineta Ramazzotti.
A parlare della manifestazione, giunta quest’anno alla 16 esima edizione è il presidente di Trail Romagna Ciro Costa: «E’ una scommessa vinta, sono poche le associazioni sportive che hanno trovato questa trasversalità che unisce eventi nel nome di sport, territorio, cultura».
Quando nasce Trail Romagna?
«Abbiamo cominciato 16 anni con le prime passeggiate urbane, una bella novità, tanti eventi oggi e l’aiuto dal territorio di chi condivide il nostro percorso e formula varie collaborazioni per fare in modo che gli eventi possano integrarsi con altre associazioni». 
L’idea originale è rimasta il cardine delle vostre iniziative?
«Assolutamente si, proprio perché è trasversale: oltre allo sport, c’è la conoscenza del territorio, gli approfondimenti storici ed essere diventati anche promotori di cordate per far diventare aree della città più praticate e frequentate. Basti pensare a Ravenna Città d’acque, dove facciamo aprire tratti delle antiche mura per farli diventare percorsi permanenti, oppure la Corsa dei fiumi uniti, da San Marco fino al mare, per far conoscere l’argine fluviale e tutelarlo, sensibilizzare chi di dovere per far diventare aree naturalistiche. L’obiettivo non è solo la progettazione di un evento fine a se stesso ma che possa far crescere il territorio e avere una fruizione maggiore. Il nostro modello lo stiamo esportando in altre province come esempio probante di come si possa fare sviluppo e attività trasversali  con successo». 
Quali sono le parole che incarnano meglio le vostre attività?
«Sicuramente rispetto e sostenibilità dell’ambiente. Obiettivo degli eventi non è fare incasso, le nostre iniziative sono nel rispetto degli ambienti attraversati, per questo la fruizione è a numero chiuso. Vorremmo che i cammini che proponiamo divenissero abituali. Ci dispiace dire che i nostri appuntamenti sono sold out, ma abbiamo un progetto per un percorso per far diventare Ravenna città d’arte». 
Riproponete anche quest’anno il Cammino di San Romualdo?
«Il 2027 sarà il millenario della morte di San Romualdo, che è seppellito a Fabriano: i monaci camaldolesi ci hanno chiesto ufficialmente di sviluppare le ulteriori 14 tappe dall’eremo di Camaldoli a Fabriano. Attraverseremo Romagna e Toscana con le prime 9 tappe, poi le Marche, diventerà un cammino europeo religioso riconosciuto dal Ministero del Turismo». 
Per il futuro avete in programma collaborazioni con il Parco del Delta del Po?
«La parte romagnola ci ha sempre concesso il patrocinio degli eventi e il passaggio nelle loro aree. Peccato che la parte burocratica crei molte difficoltà per altre cose.  Sono diverse le iniziative in collaborazione com il 24 aprile per il compleanno del Parco un’escursione birdwatching da Ravenna fino all’Ortazzo. Due appuntamenti con i più giovani con l’Associazione Italiana Guide Sopravvivenza per outdoor educational: domenica 23 aprile al Parco Teodorico, nell’ambito dei festeggiamenti per i 35 anni del Parco del Delta del Po, Be more wild; domenica 25 giugno nell’area verde di Lido Adriano, Giovani pionieri crescono».
Un calendario ricco da marzo a settembre?
«Assolutamente si, tre appuntamenti per conoscere il borgo san Rocco con tre camminate ed una cena itinerante con RavennaFood inoltre, insieme a CheftoChef Emilia Romagna Cuochi saranno protagonisti dell’itinerario gastronomico Cibi in bici che lunedì di Pasquetta, 10 aprile, proporrà l’ormai classico bike tour tra capanni, valli e pinete.
Un percorso di 45 chilometri tra capanni, parco Primo Maggio e Ca’ Aquara. 
Non mancherà il tradizionale concerto trekking con il Ravenna Festival il 4 giugno, la discesa dei Fiumi Uniti il 21 maggio, ma anche nuove iniziative come il 16 aprile con Flumen aquaeductus, prima tappa dell’anniversario Teodoriciano del 2026 sul percorso Ravenna – Galeata. Dalla Torre salustra di Ravenna a Forlì in bicicletta lungo il fiume acquedotto guidati da Paola Novara che sottolinearà le tracce e le storie dell’acquedotto di Traiano».