Ravenna, parla Marzucco, ad Quick, azienda leader in accessori nautici: «Più commesse col progetto dell’Hub, noi vogliamo continuare a crescere»

Elena Nencini
Un’azienda che produce accessori nautici in tutto il mondo, dagli Usa all’Asustralia, ma che continua a mantenere un legame importante con il suo territorio. Quick conta oggi un fatturato pari a 51 milioni di euro e 300 dipendenti, di cui 270 in Italia; l’ingresso, ad agosto, di due importanti realtà come Fondo Italiano d’Investimento e Armònia l’ha consolidata e rilanciata verso l’estero.
Michele Marzucco, ad di Quick, è l’anima dell’azienda di Piangipane: dopo un’esperienza nel settore nautico fondando nel 1982, insieme all’ex socio, PM Marina, un’azienda specializzata nella commercializzazione, installazione e gestione del post vendita di accessori nautici, decide nel 1992 di acquisire Quick, unendo il know how delle due realtà e dando vita ad una realtà innovativa. 
Marzucco, di cosa si occupa esattamente Quick? 
«Quick Spa è leader nella produzione di accessori nautici. L’azienda progetta, produce e ingegnerizza i propri prodotti negli stabilimenti aziendali in Italia e da oltre trent’anni collabora con i cantieri più prestigiosi in tutto il mondo».
Come è andato il bilancio 2021 e il fatturato? 
«Nel 2021 Quick Spa ha realizzato un fatturato pari a 51 milioni di euro e conta di chiudere il 2022 con un trend positivo del +30% (al 30/08 il fatturato registrato è pari a 41 milioni, + 30% rispetto al 2021)».
Quanti dipendenti? 
«L’azienda conta più di 300 collaboratori, di cui 270 nella sede principale in Italia. L’headquarters di Quick a Piangipane è distribuito su 50.000 mq di cui 20.000 mq di superficie coperta e comprende la direzione generale, l’intero organico manageriale, i diversi reparti di produzione e infine i laboratori di ricerca, sviluppo e progettazione. Quick è presente dal 2006 negli Stati Uniti con Quick Usa che svolge l’attività di distribuzione e assistenza per il mercato del continente americano e nel territorio inglese con Quick UK, fondata nel 2018».
I vostri mercati di riferimento?
«Europa, Usa e Australia».
Le vostre eccellenze. 
«Quick, ad oggi, propone molteplici linee di prodotto: Quick Nautical Equipment che comprende i sistemi per l’ancoraggio e l’ormeggio, la linea energia, la linea degli scalda acqua e tutti i relativi accessori, Quick Marine Lighting che comprende l’intero range di prodotti illuminotecnici, dalle luci di cortesia fino alle underwater lights, i sistemi integrati e il dispositivo Qnn, Quick Nautical Network, che permette di integrare i sistemi Quick a quelli di navigazione.
Infine, la linea di stabilizzatori giroscopici MC² Quick Gyro, capaci di ridurre il rollio dell’imbarcazione fino al 95%, che comprende l’intero range degli stabilizzatori dal modello X2 fino all’X75 per le imbarcazioni fino a 250 tonnellate. Sicuramente una delle nostre eccellenze».
Avete compiuto 30 anni quali sono i progetti per il futuro?
«Il nostro desiderio è quello di continuare ad essere il punto di riferimento dei cantieri di tutto il mondo e di diventarlo sempre di più relativamente al comparto degli stabilizzatori. Questo sarà possibile anche grazie all’ingresso in società di Fondo Italiano d’Investimento Sgr e Armònia Sgr, accordo che punta a dare ulteriore spinta al percorso di crescita intrapreso dal Gruppo».
Quanto sta influendo la crisi sulla vostra azienda? 
«Il settore nautico non ha registrato una crisi in termini di domande, anzi durante il Covid ha registrato un incremento significativo, complici la difficoltà dei viaggi all’estero e l’incognita delle quarantene. Le problematicità che abbiamo riscontrato negli ultimi mesi sono state, come per tutti, relative alla reperibilità delle materie prime ma fortunatamente hanno impattato poco sulla nostra attività perchè all’inizio della pandemia abbiamo deciso di fare investimenti sulle materie prime per garantirci un magazzino consistente. Inoltre, in azienda, abbiamo un vasto parco macchine che è concentrato nella fabbrica metalmeccanica Catt srl (acquisita nel 2003 e adiacente alla sede) dove sono presenti stazioni Cad-Cam per la progettazione, diversi centri Cnc di ultima generazione, torni e apparecchiature di precisione. Questo ci permette di effettuare tutte le lavorazioni in casa».
Il progettone sull’hub portuale potrebbe migliorare anche il vostro comparto? 
«La domanda degli stabilizzatori nel segmento delle barche da lavoro è in forte crescita e sicuramente il progetto sull’hub portuale sarà un ulteriore stimolo all’incremento della domanda. Il nostro core business sono i cantieri di yachts/super yachts e barche a vela ma gli stabilizzatori stanno diventando un accessorio sempre più popolare e richiesto anche per gli altri segmenti»