Ravenna, nuovo incarico per Bunicci in Fedepiloti, in arrivo anche novità per l’hub bizantino

Emilia Romagna | 11 Novembre 2022 Economia
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Elena Nencini
E’ diventato pilota 25 anni fa e per festeggiare questo anniversario per Roberto Bunicci, capo pilota della Corporazione Piloti del porto di Ravenna, è arrivata la nomina a presidente della Federazione Italiana Piloti dei Porti. Il comandante Bunicci spiega le priorità per l’associazione nazionale, ma entra nel merito anche della corporazione ravennate e dei mutamenti che la aspettano nei prossimi anni.
Quali sono le cose più importanti da fare adesso come Fedepiloti?
«E’ necessario costruire una visione comune con le altre sigle sindacali, bisogna concludere i lavori sui temi tariffari di piena e totale conformità al Regolamento europeo 352. Inoltre avremo a breve l’assemblea nazionale, e a seguire, ospiteremo l’assemblea dei piloti d’Europa (EMPA General Meeting), che sta richiedendo un grande sforzo organizzativo. Sarà una bella vetrina per l’Italia. Queste sono le priorità più urgenti al momento».
Confrontandosi con le altre corporazioni italiane saltano agli occhi molte differenze con quella di Ravenna?
«L’attività è la stessa, però naturalmente ci sono alcune peculiari differenze, perché i porti hanno esigenze diverse: noi, per esempio, possiamo essere  simili a Venezia per il fatto di essere porto canale e di essere un hub industriale. Ci sono delle assonanze e dei macrosettori anche per le merceologie».
I punti di forza dei piloti di Ravenna?
«Il dialogo che abbiamo con tutti i soggetti del porto: utenti, terminalisti, operatori ed armamento. Ottimo il rapporto con l’Autorità Marittima, che definisce le norme di sicurezza per un “safe passage” nave, combinando traffico marittimo in piena sicurezza ed esigenze di operatività. Ai piloti del porto di Ravenna viene riconosciuta una grande professionalità conquistata in mare e nel nostro porto, essendo il nostro un hub che richiede grande professionalità specifiche».
Il porto di Ravenna ha in corso diversi lavori in questo momento, come sta andando, ci sono problemi?
«L’attività è convulsa, parlerei di opportunità non di problemi. Sono momenti che ci impegnano molto, stiamo facendo un lavoro attento con l’Autorità Marittima, per l’avvio dei grossi lavori dell’hub portuale, del nuovo terminal crociere e del nascente impianto offshore Gnl, che riceverà le metaniere in sostituzione del gas russo. Stiamo affrontando diversi test rispetto alle soluzioni proposte da Snam ed abbiamo partecipato a diverse attività propedeutiche di simulazione per le manovre all’area del rigassificatore. La sfida è importante ma va giocata. Ravenna si dimostra pronta e disponibile a questa evenienza».
Per quanto riguarda i piloti e le pilotine come siete messi?
«Abbiamo due allievi piloti, attualmente in training con gli altri piloti, che con l’anno nuovo faranno l’esame per passaggio a pilota effettivo: quindi finalmente, dopo diverso tempo torneremo alla piena operatività con 14 piloti. Per le nuove esigenze di traffico relative al rigassificatore avremo la possibilità di fare la richiesta per nuove assunzioni, così come di avere anche una nuova unità per le imbarcazioni  e  dei nuovi conduttori».
Con i lavori sulle banchine avete problemi nella gestione del lavoro?
«Ci sono naturalmente dei disagi e me ne aspetto di ulteriori con i prossimi lavori: bisognerà organizzarsi giorno per giorno, risolvendo i problemi man man che si presenteranno, con la buona volontà di tutti per lavorare in sicurezza e con la giusta operatività» . 
Nell’ultimo anno molte navi si sono trovate a dover aspettare la marea per entrare in porto, come sta andando?
«Per il momento la situazione non è cambiata però sono partiti i lavori alla canaletta in avamporto di cui beneficeranno tutti i vettori che vi transitano. Abbiamo imboccato la strada giusta e ci stiamo avviando verso tutti i progetti che stavamo aspettando come gli escavi, la cantierizzazione delle banchine e adeguamenti diversi. E’ un processo che richiederà tempo ma che darà i suoi frutti».
Cosa si augura per il futuro?
«Sono molto ottimista, ci sono state grandi e importanti difficoltà in passato per la cui risoluzione hanno contribuito tutti i soggetti del porto. Ogni volta che c’è un miglioramento infrastrutturale c’è anche un miglioramento della sicurezza del lavoro, di  volume dei traffici e di nuove tipologie merceologiche. Con i lavori che si stanno attuando spero che ci siano traffici anche più scorrevoli, che le navi non debbano più aspettare e siano soddisfatte nelle proprie aspettative di in&out in tempi rapidissimi. L’aumento di organico punta anche a questo ambiziosa aspettativa, ma ci vuole una azione coordinata di tutti gli attori». 
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