L’esperta ravennate Sara Tarlazzi spiega pro e contro del Boulodogue, cane oggi «di moda»

Emilia Romagna | 14 Maggio 2022 Qua la zampa
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Elena Nencini
Orecchie grandi, occhioni dolci, muso da cartoon, carattere mansueto, taglia piccola sono le caratteristiche che conquistano dei bouledogue francesi: una razza di molossoidi molto diffusa negli ultimi anni, specie da quando lo vediamo nelle foto di personaggi del jet set come Brad Pitt, Lewis Hamilton, Gigi Hadid, lo stesso Valentino Rossi. Ma è anche un cane che può avere dei problemi di salute, ecco perché bisogna affidarsi a un allevamento serio e valutare bene il suo pedigree come ci spiega la ravennate Sara Tarlazzi, esperta di razza, che, ci racconta il suo approccio con questi cani e di quali sono i problemi causati da un acquisto sbagliato. 
Come si è cominciata ad interessare ai bouledogue francesi?
«Mi sono incominciata a interessare ai bouledogue francesi nel 2008: cercavo un cane tranquillo, di compagnia, non sono una persona particolarmente sportiva, mi piace camminare in relax, mi serviva una razza che non fosse particolarmente bisognosa di attività sia fisica che mentale. Il primo acquisto che ho fatto era in un allevamento che non si è rivelato quello che mi aspettavo. L’allevamento era molto intensivo, i genitori non c’erano, i cani erano in una stalla, tutti di razze molto diverse. Ho preso il cane più piccolo e messo peggio, era Oreste. Aveva un sacco di problemi a livello comportamentale come avere paura delle persone vestite da lavoro, non andava d’accordo con gli altri cani, era molto ombroso. Da lì mi sono informata con allevatori e proprietari e sono arrivata a capire l’importanza della selezione del pedigree e di un allevatore che ti segua nel mantenimento del cucciolo».
Come definirebbe il bouledogue francese?
«E’ un piccolo molosso, un molosso in miniatura. Ha molta tempra, molto tenace, testardo, altissima fedeltà al padrone. Sono cani un po’ intraprendenti, socievoli, non devono essere cani ombrosi. Hanno un’altissima resistenza al dolore, alle volte può essere un fattore negativo  perché spesso uno si accorge che si sono fatti male quando è tardi. Per la salute dell’animale bisogna valutare con attenzione il posto dove lo si prende».
I consigli per scegliere dove prendere un bouledogue francese?
«E’ importante che l’allevatore ti segua in maniera presente durante la vita del cane. Chiaramente è difficile scegliere un buon allevatore sulla carta, lo devi andare a conoscere di persona: io consiglio sempre prima di acquistarne uno di andare a vedere l’allevamento, di vedere come vengono trattati i cani, lo stato di pulizia. Per un allevamento è importante anche partecipare alle esposizioni perché sono un modo per confrontarsi con l’esterno e con gli esperti della tua razza. Serve per far vedere i propri cani da un esterno, per valutare pregi e difetti e per analizzare come selezionare gli eventuali partner. Avendo la valutazione di un giudice ti fai un’idea dei pro e contro dei tuoi animali. Le esposizioni non sono semplici gare di bellezza, ma valutazioni zootecniche del cane. Il giudice controlla che la dentatura sia a posto, come si presenta il cane, se è in salute, se sta bene, a segni di affaticamento a fare quei pochi giri di ring». 
Quali sono i problemi di questa razza?
«I problemi possono essere la respirazione, le rotule, gli occhi perché ci sono alcune oculopatie da tenere controllate, la schiena e il cuore. Sono problemi comuni a molte razze di taglia piccola. Il cuore lo si controlla per evitare che ci siano insufficienze, ma in generale non ha patologie importanti come nel boxer o nel Cavaliere King. Il controllo lo fai soprattutto nelle femmine quando devono partorire. La respirazione può essere un problema, ma spesso si risolve con un’operazione con un bravo veterinario, la schiena invece quando tende a fare delle ernie è un problema che non, spesso, non si risolve chirurgicamente perché si può ripresentare». 
Cosa valutare allora al momento dell’acquisto?
«I test dei genitori assolutamente, le eventuali cucciolate precedenti, se poi vuoi essere assolutamente certo prendi un cane che abbia più di un anno».
Vanno di moda alcune colorazioni del mantello come il blu, il grigio, hanno dei problemi? 
«Queste colorazioni sono esotiche, non sono considerate dall’Enci perché fuori standard visto che seguiamo lo standard scelto dal Club del Bulldog francese della Francia (che detiene lo standard, la razza). Tra le problematiche legate alle colorazioni possiamo trovare l’alopecia da diluizione, con relativa dermatite da alopecia, problemi nella somministrazione di farmaci a causa di alcune mutazioni genetiche inerenti a certe colorazioni, inoltre qualsiasi patologia presente nella razza che ha dato vita a questa colorazione non presente nel bouledogue francese. Ad esempio, se si inserisce il doberman per ottenere la colorazione nero e focato detta Black and Tan, si potrebbe in un malaugurato caso incorrere nella sindrome di Von Willebrand, in cui il cane ha problemi di coagulazione. Ecco perché bisogna scoraggiare l’acquisto di colorazioni al dì fuori dello standard, se il Vip di turno sbaglia per ignoranza, non vuol dire che allora è lecito. Non sono accessori moda da scegliere in base al colore, ma esseri viventi».
C’è un grosso commercio illegale dai paesi dell’Est?
«Si, è una piaga che c’è almeno da 5 anni, soprattutto per queste fantomatiche colorazioni. Spesso su internet trovi tante informazioni, sia nel bene che nel male, ti dice tutto e il contrario di tutto. Allora o hai una persona di fiducia a cui rivolgerti oppure  ti trovi in un marasma da cui non riesci ad uscirne. Ritornando al discorso iniziale consiglierei di andare sul sito dell’Enci dove c’è il paragrafo degli allevatori, divisi per regione. Andare di persona all’allevamento e se riesci a metterti in contatto con qualcuno che ha già acquistato un bulldog presso quell’allevamento».
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