"Riscontriamo alte adesioni allo sciopero generale di oggi in tutti i settori interessati e su tutto il territorio regionale. Registriamo un’adesione dell’80% alla Granarolo (produzione), del 90% alla Lamborghini e alla Bredamenarinibus, del 70% alla Romagna Catering e a Chef express, oltre il 90% alla Margaritelli Ferroviaria. Sul lato dei trasporti, fermo il porto di Ravenna, mentre si registra la soppressione di circa il 50% dei treni regionali. Anche dall’Emilia-Romagna parte un forte grido di allarme contro questa sbagliata legge di bilancio. Ma la protesta di oggi contiene anche una richiesta alle istituzioni territoriali di farsi parte attiva per una profonda revisione di questa manovra che disegna un futuro cupo per il nostro Paese”, dichiara il segretario della Cgil Emilia-Romagna Massimo Bussandri.
In occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, questa mattina si sono svolte diverse assemblee pubbliche in provincia di Ravenna. Dalle 10 alle 12, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati si sono ritrovati in piazza XX Settembre a Ravenna, in Largo della Repubblica a Lugo, in piazza Gramsci ad Alfonsine, in piazza della Libertà a Faenza, in viale Roma a Cervia e in piazza della Libertà a Bagnacavallo. Contemporaneamente Spi Cgil e Uil Pensionati hanno dato vita a numerosi volantinaggi.
L’adesione allo sciopero è stata buona con punte molto alte nella scuola, nelle biblioteche, nei trasporti e al porto, nell’industria metalmeccanica, nell'agroindustria e nell’edilizia. Alle 12 i rappresentanti dei sindacati sono stati ricevuti dal Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa.
“Pur nella difficoltà del momento – spiegano Marinella Melandri e Carlo Sama, rispettivamente segretaria generale della Cgil di Ravenna e segretario generale della Uil di Ravenna -, l’adesione allo sciopero e la presenza nelle piazze di lavoratrici e lavoratori, pensionati, precari e giovani testimoniano la volontà di mandare al Governo una richiesta forte e chiara di giustizia sociale. Cgil e Uil continueranno a battersi per interventi più giusti che possano dare risposte alla parte più debole del Paese e per affermare principi di equità e per combattere le emergenze del paese, a partire da quella salariale. Nell’incontro con il Prefetto, oltre a ribadire in modo dettagliato le richieste di modifica della manovra, Cgil e Uil hanno anche espresso la loro preoccupazione per le ricadute negative di questa legge di bilancio sulla tenuta dei servizi pubblici, a partire da sanità e istruzione, e sui bilanci dei Comuni che saranno impegnati in prima linea a rispondere a un bisogno sociale in crescita, senza ricevere il necessario sostegno da parte dello Stato. Il rischio è quello di un aumento della pressione fiscale locale, inaccettabile in questa fase, perché graverebbe ancora una volta sui lavoratori e pensionati a basso reddito”.