Il miglio, il cereale del futuro che vi sorprenderà, info utili e ricette 

Emilia Romagna | 06 Febbraio 2023 Buon Appetito
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Gaia Nonni - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite    ha adottato una soluzione che dichiara il 2023 come «l’anno internazionale del miglio». Oltre ad essere il cereale più coltivato al mondo, il miglio rappresenta un modello di resistenza ai cambiamenti climatici: da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology è  emerso che il miglio perlato possiede i geni per la sinterizzazione di proteine che agiscono come cere, isolando e proteggendo le piante dal calore e dalla siccità e impedendo la traspirazione dell’acqua. Per questo, sebbene la sua origine sia antichissima, è divenuto noto come «il cereale del futuro».
Quant’è grande, però, l’importanza del miglio nella lotta al cambiamento climatico? Notevole, se consideriamo che si tratta di un cereale capace di adattarsi meglio degli altri alle temperature estreme (addirittura 42 gradi), alla siccità e all’attacco di un fungo patogeno, il peronospora. È un alimento che costituisce già la quotidianità per oltre 90 milioni di persone e che viene coltivato in terreni poveri che non necessitano né di sistemi di irrigazione particolarmente avanzati ,né dell’impiego di fertilizzanti chimici. Richiede 2,5 volte meno acqua del riso e può essere utilizzato come ammendante naturale del suolo; in generale, ha dimostrato di avere una maggiore resistenza del riso e del grano rispetto ai parassiti e alle malattie delle colture. Ancora oggi è alla base dell’alimentazione delle popolazioni subsahariane  ed è profondamente radicato nelle loro tradizioni e  nella loro cultura; in Europa e in Nord America si trova comunemente nei negozi di animali e viene venduto come mangime per uccelli. In Asia, la sostituzione del miglio a favore di nuove varietà di riso e grano che necessitano di fertilizzanti e molta acqua ha portato diverse conseguenze sul piano ambientale e sociale: le risorse idriche si sono esaurite, i terreni sono stati decimati e gli agricoltori sono diventati dipendenti dai fertilizzanti. «Sono incredibili colture ancestrali con un alto valore nutrizionale. Il miglio può svolgere un ruolo importante e contribuire ai nostri sforzi collettivi per dare potere ai piccoli agricoltori, raggiungere uno sviluppo sostenibile, eliminare la fame, adattarsi al cambiamento climatico, promuovere la biodiversità e trasformare i sistemi agroalimentari», ha detto il direttore generale della Fao Qu Dongyu. Per essere precisi, con miglio si intende un vasto gruppo di cereali: perlato, proso, coda di volpe, kodo, miglio bruno solo per citarne alcuni. È cinque volte più nutriente del riso e del grano in termini di proteine, minerali e vitamine e costituisce una ricca fonte di calcio, ferro, vitamina B, magnesio, potassio e zinco. Il miglio ha inoltre un basso indice glicemico, cosa che  contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo e di zucchero. È un alimento nutriente, utile per contrastare l’anemia e per combattere la stitichezza; aiuta a favorire la digestione e ad aumentare il senso di sazietà; previene le malattie cardiovascolari e contrasta gli effetti nocivi dei radicali liberi. Insomma, è un alleato versatile e potente se si sceglie di nutrirsi seguendo un’alimentazione sana e corretta. Come se non bastasse, i suoi usi non sono solo di tipo alimentare, ma viene anche impiegato nella produzione di birra, come foraggio oppure come biocarburante. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, la sicurezza alimentare: un tema caldo che la guerra, purtroppo, porta con sé. L’invasione russa dell’Ucraina ha posto sotto i riflettori la problematica dipendenza di diversi Paesi dalle importazioni di grano: la Russia è il più grande esportatore di grano al mondo, mentre l’Ucraina è il quinto e insieme rappresentano un quinto della fornitura globale. La crisi alimentare legata alla guerra spinge dunque a guardare a soluzioni alimentari diverse dal grano e dal riso. Per tutte queste ragioni, se la sfida è quella di garantire alla popolazione mondiale un’alimentazione sicura e sana, il miglio sembra presentarsi come un ottimo punto di partenza.

LA RICETTA
Burger di miglio e piselli

Ingredienti: 150 g miglio, 50 g cous cous, 100 g piselli freschi, curcuma un pizzico, zafferano un pizzico, 1 cucchiaino olio extravergine d’oliva, sale q.b. Procedimento: sbollenta i piselli per pochi minuti in acqua bollente leggermente salata. Scolali e utilizza la stessa acqua per cuocere il miglio e per reidratare il cous cous. Lascialo raffreddare e aggiungi i piselli, un pizzico di sale e le spezie sciolte in un cucchiaio d’olio. Impasta bene con le mani e forma i burger. Stendili su una teglia ricoperta di carta forno e infornali a 200° per circa 30 minuti, girandoli a metà cottura, o comunque finchè non sono croccanti e dorati. Servili con della verdura di stagione.

 
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