Elezioni Europee, l'unico romagnolo nelle liste è il faentino Gabriele Padovani (Lega)

Emilia Romagna | 26 Aprile 2019 Politica
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Salvo sorprese dell’ultimo minuto, alle prossime elezioni Europee ci sarà un solo candidato romagnolo, il faentino Gabriele Padovani, della Lega. Tutti gli altri partiti, a partire dal Pd che in Romagna ha sempre drenato valanghe di voti e anche risorse economiche, si sono «dimenticati» dei rappresentanti di questa terra. Colpa di una classe dirigente non all’altezza? A ben guardare le liste non sembrerebbe, ma comunque è andata così e nel prossimo Parlamento europeo non vedremo rappresentanti locali, salvo un risultato molto positivo della Lega che permetterebbe l’approdo a Bruxelles di Padovani, già candidato sindaco a Faenza per il Carroccio nel 2015.
Le elezioni si terranno in tutti gli Stati membri tra il 23 ed il 26 maggio. I primi ad andare al voto saranno i cittadini olandesi (giovedì 23) e quelli irlandesi (venerdì 24). Sabato 25 sarà la volta di Lettonia, Malta e Slovacchia, mentre per i restanti paesi l’appuntamento alle urne sarà domenica 26. La Repubblica Ceca è l’unico paese in cui sarà possibile votare nel corso di due giornate (23 e 24 maggio). In Italia, il voto è previsto per il 26 maggio dalle ore 7 alle 23.
 
COME SI VOTA
Tra i diritti che discendono dalla cittadinanza europea rientrano il diritto al voto e il diritto a candidarsi in occasione delle elezioni europee (in Italia, al compimento dei 25 anni). I membri del Parlamento europeo vengono eletti negli Stati membri secondo le leggi elettorali nazionali. Ad ognuno dei paesi è attribuito un numero di seggi secondo un criterio di «proporzionalità degressiva». I cittadini europei residenti in uno Stato membro diverso da quello di provenienza potranno votare anche nei paesi in cui risiedono, registrandosi nelle relative liste elettorali.
 
BREXIT
La Brexit sarà uno degli argomenti centrali della campagna elettorale in vista delle europee. Per la prima volta uno Stato membro ha deciso di lasciare l’UE, dimostrando di fatto che il processo di integrazione europea non è irreversibile. L’impatto dell’uscita del Regno Unito sulle elezioni riguarderà anche la composizione del Parlamento. Il numero complessivo dei parlamentari europei sarà ridotto da 751 a 705 e i seggi inglesi saranno in parte ridistribuiti tra gli Stati membri. Francia e Spagna eleggeranno 5 candidati in più, Italia e Paesi Bassi 3, Irlanda 2, Polonia, Romania, Svezia, Austria, Danimarca, Slovacchia, Finlandia, Croazia e Estonia 1. Tali previsioni diventeranno effettive nel momento in cui il Regno Unito lascerà definitivamente l’UE.
 
L’ITALIA
L’Italia eleggerà 79 candidati nelle cinque circoscrizioni: nord-occidentale (Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria) nord-orientale (Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia), centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria), insulare (Sicilia, Sardegna). I seggi del Parlamento europeo assegnati sono ripartiti con metodo proporzionale dei quozienti interi e più alti resti, con una soglia di sbarramento del 4% dei voti.
 
I GRUPPI EUROPEI
I deputati eletti negli Stati membri si riuniscono a livello europeo in gruppi sulla base di un’identità politica comune. In ognuno di essi devono essere presenti almeno 25 componenti di almeno un quarto dei paesi membri della Ue. L'attuale Parlamento è composto da otto gruppi politici: Partito Popolare Europeo (Epp), Alleanza Progressista dei Socialisti Democratici (S&D), Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (Alde), Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (Gue/Ngl); Gruppo Verde/Alleanza Libera Europea (Greens/Efa), Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd), Europa delle Nazioni e delle Libertà (Enf). Gli eurodeputati che non fanno riferimento a nessuno di questi gruppi sono confluiti nel gruppo dei Non Iscritti.
 
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