CulTurMedia, Barni presidente, tanti romagnoli in direzione nazionale
CulturMedia decolla, l’associazione che raccoglie le cooperative della LegaCoop impegnate nei settori della cultura, della comunicazione e del turismo sostenibile, rappresenta oggi – a pochi anni dalla sua nascita – qualcosa come 800 cooperative, che hanno circa ventimila occupati e hanno prodotto oltre 900 milioni nel 2017, con tassi di crescita che sfiorano, nel quadriennio, il 20%. Risultati importanti ma che non accontentano CulturMedia, che in questi giorni ha celebrato il suo primo congresso nazionale eleggendo la sua nuova presidente, Giovanna Barni, che da anni guida CoopCulture, la maggiore realtà tra le cooperative che lavorano nella gestione e valorizzazione di beni culturali. Nella direzione nazionale di CulTurMedia entrano anche alcuni esponenti della cooperazione romagnola: Emilio Gelosi, Manuel Poletti, Massimo Gottifredi, Lisa Tormena, Giorgia Gianni, Luca Pavarotti e Luigi Pretolani.
«Sono stati due giorni intensi – ha commentato Barni - in cui si sono succedute testimonianze di esperienze cooperative da ogni parte del paese di riuso di spazi culturali, di cura di parchi naturali e di messa a rete di Borghi lungo itinerari storici, sperimentando modelli che possono finalmente rigenerare territori e creare occupazione. Noi lavoreremo perché queste innovazioni positive possano essere finalmente sostenute da una legislazione e da agevolazioni finanziarie adeguate. Da parte nostra c’è una ricerca costante di rinnovare in tutti gli ambiti, compreso quello dell’editoria e dell’informazione, prima di tutto con una visione di utilità sociale piuttosto che di marketing».
«Il lavoro fatto in questi due anni ha confermato l’importanza di riunire in un’unica associazione le cooperative delle Industrie Culturali e Creative e del turismo, settore multidisciplinare per eccellenza – ha affermato il presidente uscente Roberto Calari nella sua relazione introduttiva –. La nostra scommessa è di far crescere la produzione e la fruizione culturale nel Paese, creando lavoro e opportunità di sviluppo per una crescita sostenibile e inclusiva dei territori».