A Ravenna per il terminal crociere è un anno di prova: primo bilancio per gli operatori turistici e commerciali
Elena Nencini
Sono 45 le navi da crociera che da marzo sono attraccate al terminal di Porto Corsini, un inizio di buon auspicio anche se ci sono state alcune polemiche da parte degli operatori per le difficoltà dei collegamenti tra Ravenna e Porto Corsini, mentre l’interazione e le informazioni tra gli operatori e il Terminal crociere sono ancora da migliorare. Di certo, dopo anni di arrivi deludenti e l’arresto degli accosti dovuti alla pandemia, si apre una nuova stagione crocieristica per l’hub ravennate.
Le associazioni di categoria si trovano concordi nell’ipotizzare che il 2022 sia un anno di sperimentazione: per Mauro Mambelli, presidente Confcommercio Ravenna afferma: «La riqualificazione dell’attuale terminal dedicato alle navi da crociera e l’aumento del traffico crocieristico che già in queste ultime settimane ha portato a Ravenna migliaia di passeggeri sono segnali tangibili dell’enorme potenzialità di questo comparto e di conseguenza cresce l’interesse per il nostro territorio e soprattutto per le attività che ruotano attorno a questo segmento di turismo. Il territorio ravennate e il suo centro storico devono essere strategici nell’accogliere i crocieristi ed oggi gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi si sono organizzati per accogliere al meglio le esigenze di questo segmento turistico».
Della stessa idea Riccardo Ricci Petitoni, referente per Confesercenti – Centro Storico: «Con il nuovo gestore del terminal e la sua scelta di fare di Ravenna il proprio home port, si apre una nuova fase che può avere sviluppi importanti per la comunità commerciale. Ci sono certamente grandi aspettative, ma dobbiamo prenderci anche il tempo per capire come si muoveranno i flussi di passeggeri, e dare il tempo alle compagnie ed ai tour operator di conoscere la città e le sue proposte, per questo sarà un’annualità propedeutica per sviluppare appieno le politiche di accoglienza per gli anni che verranno. Dobbiamo comunque dare il meglio per presentare Ravenna nel migliore dei modi, e studiare strategie per estendere la visita alla città per chi ci raggiunge per imbarcarci. È un mercato nuovo che dobbiamo imparare a conoscere e ad analizzare, per cui non è scontato che ad accosti di grosse navi corrispondano necessariamente grandi flussi di passeggeri verso il Centro Storico, ma non per questo dovremo lesinare l’entusiasmo, ed anzi di ogni esperienza dovrà esser fatto tesoro in chiave futura».
UN’OPPORTUNITA’ IN PIU’
Filippo Donati (Hotel Diana), storico albergatore ravennate, ha il polso della situazione sulle crociere: «Ho notato le prenotazioni fatte dai crocieristi, il passaggio da scalo a home port si sente. Sono diversi i clienti che si fermano a dormire per poi imbarcarsi: ci accorgiamo dalle domane che fanno che sono pronti a partire in crociera chiedono le distanze dalla stazione, i collegamenti con Porto Corsini. Molti di loro non hanno idea di cosa è la nostra città da un punto di vista culturale e artistico: scoprono una realtà che non è solo di imbarco e ne rimangono estasiati. Le crociere sono un’opportunità per lavorare in più: vedo che prendono diversi gadget dal sale di Cervia a piccoli mosaici. Credo che l’unico problema sia che pecchiamo in visione prospettica: ci sono pochi taxi per Porto Corsini, colleghi albergatori si sono caricati i clienti sulla propria auto privata per portarli a imbarcarsi».
PIU’ INFORMAZIONI
A lamentarsi della situazione in cui versa l’offerta turistica Della città bizantina è Patrizia Passanti, responsabile Cultura Confcommercio Ravenna, nonchè proprietaria della cartolibreria Salbaroli: «In questo momento la situazione è difficile ci sono monumenti come il mausoleo di Teodorico o il Museo nazionale che hanno degli orari molto ridotti a causa della mancanza di personale, trovo che sia difficile dare una buona immagine ai turisti che arrivano. Rispetto alle crociere come comitato di presidenza di Confcommercio riteniamo di non avere sufficienti informazioni per creare una struttura funzionante. Non abbiamo informazioni esatte su quando arriva la nave, quanti turisti sbarcano, quanto restano, chi cerca un alloggio. Se i commercianti sapessero un po’ meglio queste cose potrebbero dare un servizio migliore. Si tratta di un lavoro importantissimo ma ancora in fase embrionale».
L’HOME PORT FUNZIONA
Anna Finelli del negozio Annafietta di via Argentario commenta «Si, si sente che Ravenna è diventata homeport, ma alle volte ti accorgi che è arrivata la nave e che la città è invasa dai crocieristi, mentre altre volte invece no. Dipende chiaramente da cosa scelgono di fare, se rimanere a Ravenna o invece andare in altre città. Il cliente che si rivolge al mio negozio solitamente scende dalla nave in autonomia il percorso da fare. Con la gestione precedente l’agenzia Bassani si occupava del tempo libero dei crocieristi e gli organizzava dei corsi di mosaico, aveva opzionato un pacchetto specifico. Adesso con i nuovi personalmente non ho avuto nessun contatto, ma non mi sembra che abbiano contattato nemmeno altri colleghi.Ho l’impressione che l’home port stia funzionando, ma vedo ancora difficoltà per i collegamenti con Porto Corsini».