Ravenna, si entra nel vivo del progetto stradelli: «Preoccupati per i parcheggi»

Romagna | 09 Marzo 2019 Cronaca
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Entra nel vivo la riqualificazione degli stradelli retrodunali sul litorale. Entro la metà di marzo l’Amministrazione comunale incontrerà gli operatori balneari per un confronto sul progetto che prevede, per il 2020, la realizzazione del primo stralcio a Marina di Ravenna e Punta Marina e che coinvolgerà, negli anni successivi, gli altri lidi. Tra i punti critici individuati c’è prima di tutto quello dei parcheggi tra gli stabilimenti e la pineta, ai quali i bagnini dovranno rinunciare.

«LO SCAMBIATORE NON BASTA»
A sottolinearlo è il presidente della Cooperativa Spiagge Maurizio Rustignoli, che mette però in chiaro come il progetto del cosiddetto «Parco Marittimo» sia un percorso da appoggiare e sostenere: «Al tempo stesso, non si può dare un peso eccessivo all’estetica senza ponderare le esigenze di turisti, bagnanti e operatori economici. Stiamo parlando di aree che in molti casi sono state date in concessione da tempo e sulle quali sono stati fatti investimenti». Secondo Rustignoli, è impossibile, per le caratteristiche del territorio e dell’utenza dei bagni, composta per lo più da pendolari, non trovare soluzioni alternative per le auto: «Ai bagnini, stando alle ipotesi, rimarranno due parcheggi per i disabili, due per gli stabilimenti, uno rosa. Quello che vogliamo dire è che bisognerà trovare aree nelle quali poter lasciare le auto, gratuitamente, magari a distanza di qualche centinaia di metri dal mare. Il parcheggio scambiatore, infatti, non basta». Il secondo tema è quello dei contenuti delle aree retrodunali: «Ogni stabilimento, in base alle esigenze dei clienti, secondo noi dovrà poter avere voce in capitolo su quello che è meglio fare nella zona che si svuoterà delle auto. Un bagno frequentato da famiglie, per esempio, potrebbe avere la necessità di realizzare un parco giochi per bambini, senza contare che i parcheggi per le auto e per le bici andranno garantiti. Va bene la natura ma qui stiamo parlando di attività economiche». In questo senso, per Rustignoli parlare di un ampliamento delle dune è fuori discussione: «Gli stabilimenti non posso certo ridurre le proprie attività, così come riteniamo fondamentale la sistemazione dei tratti di pineta, che oggi sono degradati, pieno di rovi e spini, inaccessibili. Se dobbiamo cambiare la cartolina dei nostri lidi, lo dobbiamo fare a 360 gradi».

«ARRIVERANNO CRITICHE»
Mirko Leoni è il titolare del Bagno Perla di Punta Marina e ritiene il progetto degli stradelli indispensabile: «Oggi la zona retrodunale è malmessa. Il colpo d’occhio è importante e  credo che il Parco Marittimo potrà servire a veicolare meglio anche sui mercati turistici nazionali ed esteri la nostra identità. Credo che servirà anche a stimolare nuovi investimenti da parte degli operatori. Abbellire i propri stabilimenti verrà, infatti, naturale nell’ottica di una coerenza con il paesaggio». La preoccupazione riguardo i parcheggi, però, si tocca con mano: «Noi ne perderemo circa una quarantina, che non è poco. Abbiamo una clientela composta per lo più da famiglie, nonni che vengono con i nipoti, persone che arrivano per la pausa pranzo. Sappiamo anche bene che la cultura italiana è la stessa di chi vuole il posto auto vicino al luogo in cui deve andare. Non sarà facile rispettare questi equilibri e accontentare le esigenze se non si troveranno presto soluzioni alternative. Forse, anche i parcheggi sul lungomare andranno in qualche modo ripensati. Prevedo critiche e malumori da parte dell’utenza, sarà inevitabile». Preoccupato anche Giacomo Rossi, titolare del bagno Marinamore: «Non c’è dubbio che il progetto sia molto bello. Ma bisognerà trovare delle alternative alla perdita dei posti auto. La prima soluzione potrebbe essere quella di ampliare il parcheggio scambiatore e migliorare il servizio navetta». Un altro punto critico, per Rossi, è la grande presenza del legno: «Un materiale esteticamente fantastico ma che richiede molta manutenzione. Lo vediamo nelle passerelle che sono state installate qualche anno fa vicino alle dune: si deteriorano in fretta. E se lì non c’è stata messa mano, immagino che non succederà quando il legno sarà un po’ ovunque».  

«SERVE LUNGIMIRANZA»
Per nulla critico  Luca Tommasini, titolare dell’Obelix di Marina, che da quindici anni è il fautore della riqualificazione in questione: «Guardare al proprio giardino e non accettare che si debba rinunciare a qualcosa per rendere migliore i lidi non porta a nulla. Bisogna avere uno sguardo più lungimirante, bisogna provare a cambiare anche la cultura, bisogna avere un’idea di Marina di Ravenna come di una località che verrà riunificata dal paese al mare. La qualità balneare, con questo progetto, migliorerà».
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