Ravenna, Ravegnana: possibile apertura della strada solo in primavera
Federica Ferruzzi - Non c’è pace per la Ravegnana. Dopo la chiusura di alcuni anni fa per la costruzione della tanto attesa rotonda, tornano i disagi su quella che è considerata una delle strade più controverse della provincia. In seguito al crollo del ponte sulla diga del fiume Ronco, infatti, continua ad essere interdetto il tratto che conduce a Forlì e si teme che per la riapertura della strada si dovranno aspettare ancora molti mesi. I tecnici che hanno eseguito le verifiche sulle condizioni dell’argine hanno infatti rilevato che l’acqua si è insinuata sotto il manto stradale raggiungendo la parte opposta. A fare il punto della situazione ci hanno pensato, lunedì 3 dicembre, il sindaco, Michele De Pascale, l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani e gli ingegneri Massimo Camprini e Mauro Vannoni, come racconta la presidente del comitato cittadino di Longana-Ghibullo e del consiglio territoriale Federica Moschini. «Ovviamente - spiega la presidente - in zona si percepisce molto disagio per l’allungamento dei tempi di percorrenza verso Ravenna e verso Forlì, anche se non dobbiamo dimenticare che l’unica disgrazia è stata quella della morte di Danilo Zavatta. Da parte sua la Regione è intervenuta immediatamente stanziando due milioni di euro ed un primo intervento è stato già fatto tramite palancole per creare una protezione ‘a sandwich’ che eviterà disagi maggiori. I tempi, purtroppo, saranno significativi, parliamo di cinque o sei mesi, anche se si sta valutando la possibilità, in futuro, di aprire una delle due corsie. Ad ogni modo ci si augura che la riapertura avvenga entro marzo per garantire l’attività irrigua». E il disagio è notevole, se si pensa che il traffico medio giornaliero si aggirava sui 10 mila veicoli. «E’ stata tracciata una sorta di zona rossa che va da Longana fino alla rotonda della statale Adriatica e sono state allertate un centinaio di persone per ipotetico pericolo, anche se si tratta più di un gesto ‘dovuto’ da parte della Regione che di una reale necessità». Durante l’incontro con l’Amministrazione sono emerse criticità riguardanti la percorrenza delle strade alternative - come peraltro sottolineato anche dalla capogruppo della Pigna in consiglio comunale, Veronica Verlicchi - ed è per questo che nei prossimi giorni Moschini, unitamente al presidente del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli, Miro Fontana, incontrerà il primo cittadino per valutare eventuali interventi di manutenzione che possano agevolare la viabilità. A ricordare quanto questo confronto sia importante è la stessa Verlicchi, che sottolinea: «Le strade secondarie, di proprietà comunale e provinciale, che causa l’interruzione della Ravegnana stanno subendo un notevole incremento del traffico, compreso quello pesante, non versano certo in condizioni ottimali. La manutenzione ordinaria non viene fatta da anni, l’asfalto si presenta sconnesso e con un’alta densità di buche. Sono strade ad uso prettamente locale e, pertanto, non adatte a sopportare un tale incremento del traffico. Ciò crea notevoli disagi ai residenti, l’aumento della pericolosità delle strade nonché dell’inquinamento da gas di scarico. Risulta, quindi, urgente la sistemazione della rete viaria coinvolta con interventi che vanno messi in atto prima che gelo e pioggia peggiorino ulteriormente la situazione. Non va dimenticato che De Pascale é sia sindaco sia presidente della Provincia e nella duplicità del suo ruolo può facilmente ed immediatamente dar vita ad un coordinamento tra i servizi viabilità e traffico dei due enti per intervenire prontamente sulle strade disastrate». Verlicchi ha chiesto inoltre una riduzione delle imposte per cittadini e imprese danneggiati dalla chiusura. « E’ evidente - ha osservato - che la chiusura della Ravegnana stia creando notevoli disagi sia ai residenti delle località, sia a tutti coloro che, dovendosi recare a Forlì, sono costretti a percorrere le strade secondarie, allungando di molto il tempo ed i chilometri di percorrenza. Stante gli evidenti disagi che i residenti delle località interessate stanno soffrendo, proponiamo che l’Amministrazione applichi una riduzione della Tari e dell’Irpef comunale per tutto il periodo di chiusura della strada. Lo stesso dicasi per tutte le attività commerciali delle medesime aree che dovranno giovare di consistenti riduzioni di Imu e Tasi. Il maggior costo e l’aumento del disagio della chiusura della Ravegnana non deve gravare sui cittadini e sulle imprese che lo subiscono. Proponiamo, inoltre, che i piani triennali degli investimenti del Comune e della Provincia di Ravenna siano rivisti alla luce di questa situazione straordinaria e che venga inserita, con urgenza, la manutenzione ordinaria delle strade comunali e provinciali in condizioni più critiche ed interessate dal problema della Ravegnana. Senza dimenticare la verifica della stabilità dei ponti, che devono garantire la massima sicurezza a coloro che percorrono le strade secondarie alternative». In proposito, però, Moschini ha ricordato come questa garanzia sia già stata data dall’assessore Fagnani - «che ci ha assicurato che i ponti sono già stati controllati» - e ha aggiunto che l’Amministrazione si è impegnata a dare priorità a quest’area in caso di maltempo. «I pullman - ha spiegato la presidente - sono già stati potenziati e sono stati anche cambiati gli orari per agevolare gli studenti; inoltre stiamo valutando di permettere ai disabili di transitare su strade il cui accesso è consentito solo ai residenti. E’ indubbio che ci siano disagi, soprattutto per chi lavora, ma personalmente si parla di un aumento dei tempi di percorrenza intorno ai 15 minuti per raggiungere, ad esempio, Ravenna, partendo da Ghibullo. Il problema vero - conclude Moschini pensando all’arrivo dell’inverno - sarà in caso di maltempo: qualora, però, dovesse nevicare, l’Amministrazione ha spiegato che queste strade avranno la priorità».