Ravenna, le associazioni: «Piazza Kennedy bella ma inutile»
«Quando passo da piazza Kennedy, rimpiango il parcheggio e il movimento di gente che c’era sempre». Per Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna, a distanza di due anni dalla riapertura la piazza non ha ancora trovato la vivacità che alcuni si aspettavano: «Se si tolgono i giorni in cui si organizzano eventi, vedo sempre una o due persone, se non il deserto assoluto. Non a caso, le attività commerciali non legate al mondo della ristorazione sono scomparse. Bellissimo Palazzo Rasponi ma sono stati lasciati molti morti per strada: quell’acquisto che si faceva quando si lasciava l’auto, oggi non si fa più. Non a caso, sopravvivono solo bar e ristoranti». Per Mambelli piazza Kennedy è un po’ il simbolo della moria delle attività commerciali del centro storico: «Pensare di chiuderlo sempre di più alle auto significa assistere alla morte lenta dei negozi. La nostra battaglia per evitare che ne chiudano sempre di più e per trovare una medicina al problema a volte risulta vana». E in ogni caso, per il presidente di Confcommercio, per gli eventi di grande portata si preferisce piazza del Popolo: «Piazza Kennedy è il piano B, bella ma inutile. Le poche manifestazioni non bastano. E noi ci siamo messi il cuore in pace».
Su una linea simile la posizione di Riccardo Ricci Petitoni, referente di Confesercenti per il centro storico, che parla di luci e ombre: «La piazza, putroppo, non è ancora entrata nelle frequentazioni quotidiane dei ravennati e nel vissuto cittadino. Ed è difficile ipotizzare se e quando diventerà un vero luogo di ritrovo a prescindere dalla programmazione. Il Comune, devo dire , si è molto impegnato sulla parte degli eventi ma diventa complesso animare la piazza 365 giorni l’anno».
Le difficoltà si riscontrano, secondo il funzionario, soprattutto dal lunedì al venerdì e d’estate, quando fa troppo caldo e non ci sono zone d’ombra: «Quanto alle attività, qualcuna ha chiuso e qualcuna nuova ha aperto. Di certo i problemi più grossi ci sono stati per quei negozi di servizio per i pendolari del centro che, venendo a mancare il parcheggio hanno sofferto di più». (s.manz.)