Ravenna, il fronte del sì della piscina: “Il progetto si fara’“
«La situazione è surreale». Alessandro Bondi, presidente del Csi Ravenna, in merito al progetto di demolizione e rifacimento della piscina comunale non sa più cosa pensare: “Nella riunione che l’assessore allo Sport Roberto Fagnani organizzò con le società sportive la situazione era sembrata, tutto sommato, tranquilla, sebbene non fossero mancate le perplessità. Poi, a un tratto, veniamo a sapere dai giornali che una serie di associazioni ha firmato una lettera contro quello che viene definito un progetto ma che in realtà è solo una proposta. Lettera che arriva a ridosso del consiglio comunale in cui si doveva deliberare dei lavori, come se i detrattori si siano svegliati all’ultimo. Davvero, non capisco perché tutta la contrarietà espressa fuori dai meccanismi della politica, come le petizioni, non sia stata manifestata prima». Per Bondi la realtà è solo una: «Rifare la piscina è l’unica soluzione possibile. Poi possiamo essere perplessi sulle tempistiche, che difficilmente saranno quantificate in sei mesi, così come possiamo parlare della necessità di avere un impianto adatto a gare nazionali e internazionali, anche se bisogna capire se una struttura del genere sia in grado di lavorare anche con l’utenza tradizionale, durante tutto l’anno. Fatto sta che far scoppiare una polemica così forte intorno a un’idea mi è sembrato eccessivo».
«POLEMICHE STERILI»
Sulla stessa linea Gabriele Tagliati, presidente della Uisp, che parla di«una discussione che è sfuggita di mano a tutti». La posizione dell’ente di promozione è rimasta ferma nonostante le polemiche e il documento firmato da undici associazioni per bocciare l’ipotesi progettuale di Ar.Co Lavori: «Secondo noi l’esigenza di mettere mano alla piscina è indiscutibile, non si può fare diversamente. Al tempo stesso, costruire una piscina nuova da un’altra parte significa far morire il luogo dove esiste quella attuale, che ha comunque vincoli sportivi. Diciamo anche che la necessità di avere una seconda piscina in aggiunta alla “Gambi”, personalmente, non la vediamo. Quindici anni fa, a Ravenna, c’era un problema di overbooking che oggi, davvero, non esiste più». Ma c’è anche un ragionamento più tecnico e sottile, secondo Tagliati, da fare: «Ho sentito molte polemiche sul fatto che, in base alle stime di Ar.Co lavori, i prezzi di ingresso alla piscina saliranno a circa 8 euro. Ecco, noi troviamo che sia un prezzo di mercato in linea con altre piscine italiane e che comunque vada apprezzata la scelta del Comune di voler continuare a dare un contributo alla società che gestirà l’impianto, così come fa ora con Nuova Sportiva, per impedire che i prezzi diventino quelli di un privato allo stato puro. L’opzione del project financing fa sì che il privato debba comunque trovare un obiettivo economico: in questo senso trovo sterili le discussioni su ristorante, Spa e centro benessere».
Pretestuose, per il presidente della Uisp, anche le polemiche sull’esigenza di avere una piscina adatta a competizioni nazionali e internazionali: «Improvvisamente Ravenna si sveglia con questa necessità, che ci sembra più che altro una strumentalizzazione. Nelle varie tappe che hanno caratterizzato il percorso, a un tratto si è smesso di parlare di piscina e si è iniziato a fare politica. Il Comune mai hadetto che avrebbe costruito la piscina più bella d’Italia o un impianto olimpionico. Abbiamo però il bisogno di averne una più bella, più moderna, più pulita, più comoda, più attrattiva. E se saremo costretti a fermarci per sei mesi, che forse diventeranno otto e forse dieci, sarà il male minore. Senza dimenticare che tutto il polverone si è sollevato su un progetto che un progetto non è, visto che si tratta di una bozza e che il bando di gara deve ancora uscire».