Ravenna, Dal primo gennaio «Ravenna Sos Sicurezza» entra nel progetto SicuRa, parla il referente Emiliani
Federica Ferruzzi - Da gennaio anche «Ravenna Sos Sicurezza», la chat whatsapp «guidata» da Alberto Emiliani, Giulia Matteucci e Cristina Salsi, sarà tra i protagonisti di «Ravenna SicuRa», il progetto che vedrà formare, da parte delle Forze dell'ordine e grazie all'utilizzo di un browser, referenti in grado di fornire informazioni utili in caso di furti e truffe. «Ci siamo presentati alla Prefettura, siamo stati accolti dai Carabinieri e il 30 novembre - spiega Emiliani - saremo ricevuti in Questura. Nei primi mesi del 2019, dopo opportuna formazione, daremo il via al progetto. Mai come ora, infatti, è necessario avere occhi e orecchie sul territorio in grado di monitorare quanto sta avvenendo, e mi riferisco ai furti, sempre più frequenti, e alle spaccate nei negozi». Quarantanove le chat tra città e forese di cui dispone «Ravenna Sos Sicurezza» - tre delle quali dedicate agli stabilimenti balneari e quattro rivolte ai commercianti - per un totale di circa duemila utenti. «'Copriamo' quasi tutti i quartieri di Ravenna, la pagina facebook, aperta da un paio di mesi, conta già 2300 utenti, 800 dei quali registrati negli ultimi dieci giorni. Abbiamo bisogno di avere occhi sul territorio, persone che segnalino qualsiasi stortura. Ricordiamo sempre, però, che la prima segnalazione va fatta al 112, successivamente ci si rivolge alla chat». Come tutti gli anni, in base ad una statistica interna al gruppo (che nasce da «Ravenna Sos Chat», con cui collabora), i quartieri più colpiti sono quelli di «via Vicoli, Borgo San Biagio, la Zalamella, la zona tra via dei Poggi e via Stradone. A queste strade si aggiungono i paesi del Forese, dove spiccano Piangipane e Santerno. Ad oggi, però, è la città ad essere presa maggiormente di mira». Le segnalazioni riguardano perlopiù furti in abitazione, «con una persona che fa da 'palo' e fornisce indicazioni su quando i proprietari escono di casa. Purtroppo questo modo di agire è sempre più utilizzato». Una modalità che non tralascia i negozi, su cui negli ultimi tempi si concentra l'attività dei referenti della chat. «Siamo partiti dai commercianti di via Galilei e, una volta terminato il percorso, ci presenteremo alle associazioni di categoria per chiedere ulteriori adesioni». Emiliani tiene a sottolineare che il lavoro svolto dai referenti è assolutamente gratuito: «Siamo la forma più pura di volontariato, ci paghiamo dalla benzina alle fotocopie: non siamo ronde, ma persone attente sul territorio. Per noi la tutela del cittadino è la prima cosa, la loro sicurezza è alla base di tutto». Sulle chat è vietato qualsiasi commento e le regole sono molto rigide. «I numeri dicono che siamo la prima realtà di Ravenna, forse anche perchè facciamo molto volantinaggio nelle vie colpite dai furti. Ogni volta ricordiamo che la denuncia è obbligatoria e deve essere fatta, ma purtroppo non sempre è così. Siamo la prima città e provincia in Italia ad essersi dotata di una rete così fitta e non sfruttarla sarebbe da criminali».