«Si presentava in modo malandato, certo, faceva parte del personaggio e senz’altro c’era anche del ‘vero’ in quell’immagine, ma dietro le quinte io l’ho sempre trovato molto lucido. A dispetto delle apparenze e delle chiacchiere, la professionalità non gli mancava. Vasco Rossi, per quello che l’ho conosciuto, era già 35 anni fa un cantautore di enorme talento, ne era consapevole e ha saputo vendere bene quel talento. Il successo gli ha dato ragione, e in qualche modo ha dato ragione anche a noi, che ci scommettemmo!». Primo Mazzari, storico titolare del Baccara di Lugo, tuttora proprietario della struttura, è forse l’unico romagnolo che possa dire di aver contribuito - in piccola misura, certo – al successo di Vasco Rossi, tornato al centro delle cronache in vista del concerto dei record, che il rocker di Zocca terrà il primo luglio al Modena Park, con oltre 220mila biglietti venduti, cifra inedita per il live di un unico artista (solo i grandi festival sono andati oltre, in termini di biglietti).
Quello di Vasco Rossi è un successo che in Italia ha travalicato nel culto laico - per la capacità di raccontare i sentimenti di più di una generazione, quanto meno – e non c’è dubbio che, Baccara o no, il cantautore modenese la ribalta l’avrebbe raggiunta comunque. Però anche sottostimare l’importanza del locale lughese nei suoi primi anni sarebbe un errore, anche perché il concerto che Vasco tenne al Baccara il 18 ottobre del 1982 è stato il suo primo ripreso dalle telecamere della Rai, giusto qualche mese prima dell’esplosione sanremese con Vita Spericolata. Quel concerto, insomma – reperibile in parte su youtube – fotografa con una certa precisione un cantante già maturo e forte di un seguito devoto, cementato proprio con i live, un attimo prima della consacrazione, che fu tra le più anomale ed eclatanti della storia della nostra canzone, con un proverbiale penultimo posto a Sanremo.
«Quando uscì Vita Spericolata la cantavano davvero tutti – ricorda Primo Mazzari -, al Baccara faceva 3/4mila persone, ma da noi aveva suonato anche prima. Era fuori dagli schemi ma si capiva che aveva personalità. Il Baccara era già un locale affermato, tanto che gli agenti ci facevano la corte, specie a Sanremo, e noi scommettemmo su Vasco anche quando di lui si dicevano un sacco di malignità».
E’ difficile risalire con esattezza ai concerti che il rocker di Zocca tenne nei primi anni di carriera, a fine anni ’70 e per lo più in terra emiliana, ma si sa che, ad esempio, nel giugno dell’81 si esibì alla festa dell’Unità di Faenza e nello stesso anno anche a Cesena e Forlì. Il 4 aprile 1982 suonò al Baccara in quella che dovrebbe – condizionale d’obbligo – essere stata la sua prima volta nel grande locale lughese, che appunto era famoso per lanciarli, i cantanti. Wikipedia riporta, nel 1982, anche un concerto a Ravenna (il 15 settembre alla Cà del Liscio, dove tornerà sei mesi dopo), ma soprattutto la bellezza di altre tre date lughesi. Prima che scoppiasse il «caso nazionale» di Vita Spericolata, in Romagna era già Vasco-mania (vedi anche solo le band locali a lui devote attive negli anni, dai Vascowegw4envolti di Cervia ai Bellaprika di Imola, senza dimenticare la faentina Bluto Blutarski Band). In tutto questo il Baccara era in prima linea: il 17 ottobre c’erano, appunto, le telecamere Rai (Rossi era già andato un paio di volte alla tv nazionale, ma ospitato in studio, qui era la Rai a documentare al Baccara il rito musicale del Blasco). Da segnalare, sempre nell’82 ma il 29 luglio la data alla festa dell’Unità di Bagnacavallo, il 3 agosto dell’84 il concerto allo stadio dei Pini di Milano Marittima e il ritorno al Baccara, nell’aprile del 1987, prima che gli stadi diventassero la sua «dimensione naturale».
«Trattavamo con gli agenti e vedevamo i cantanti qualche ora prima del concerto, per accordarci sulle ultime cose – racconta Primo Mazzari -. Come dicevo, Vasco dietro le quinte era una persona affabile. Non sapevo che il concerto ripreso dalla Rai fosse il suo primo, ma la Rai al Baccara veniva spesso, proprio perché era un locale che lanciava gli artisti, ha fatto nascere e accompagnato carriere importanti, tra i cantanti anche Battiato, tra i comici Grillo, che andava fortissimo, faceva migliaia di persone negli anni ’80». (f.sav.)