Ci risiamo. Ancora parole minacciose e volgari, questa volta indirizzate verso il sindaco di Lugo Davide Ranalli. Sono comparse alcune scritte di vernice verde, sparate da una bomboletta spray, nei giorni scorsi sulla cabina elettrica a due passi dal supermercato Crai Esseci, tra la via Piratello e via Quarantola.
Quei vigliacchi hanno scritto «Ranalli muori uccidetelo». Parole pesanti accompagnate da una croce uncinata, una svastica. Tra i primi ad accorgersi del becero episodio, nella mattinata di martedì 22, c’è stato Domenico Coppola, consigliere comunale del Movimento 5 stelle che siede tra i banchi dell’opposizione e ha denunciato l'episodio. «Soltanto le istituzioni democratiche – scrive il pentastellato sui social - sono l'ambito in cui é lecito dare battaglia per rimuovere il PD, o quello che sarà, dal governo di questa città». Un messaggio di civiltà, a cui è seguita la solidarietà trasversale da parte di tutti gli schieramenti politici. Non è mancata la telefonata del ministro di Giustizia Andrea Orlando, che ha voluto testimoniare la sua vicinanza al primo cittadino. Poi c’è pure chi minimizza. Ma questa faccenda, anche se fosse partita da qualche ragazzo annoiato, non può essere considerata una «ragazzata». Si tratta di un gesto vile e violento, che turba gli equilibri di una intera comunità. «Non ci faremo intimidire – scrive Ranalli sulla sua pagina Facebook -. Andremo avanti, ripudiando la violenza e le minacce». (foto di Domenico Coppola e Roberto Beretta)