Lugo, lunedì 18 inaugura il nuovo Padiglione D all'ospedale «Umberto I»

Samuele Staffa
Dopo anni di attesa, tutto è pronto per il taglio del nastro del nuovo Padiglione D dell’ospedale «Umberto I» di Lugo. La palazzina nuova di zecca, costata poco meno di sei milioni di euro, verrà inaugurata lunedì 18 ottobre. Si partirà col piano terrà, dove troverà spazio la dialisi. Parola di Paolo Tarlazzi, direttore del presidio lughese.
Dottore, proprio un anno fa, dopo un’estate che che ci aveva fatto ben sperare, con l’arrivo dell’autunno si tornò a parlare di «nuova ondata» e «lockdown». La pressione sugli ospedali crebbe e il virus entrò nelle case di riposo. Direttore, oggi la situazione è preoccupante?
«La situazione è senz’altro migliorata rispetto ad un anno fa. Oggi il nostro ospedale ha ripreso la sua normale attività e non è più il ‘Covid hospital’ della Romagna. La campagna vaccinale ha raggiunto buoni risultati e oggi vi è un limitato numero di casi Covid che necessita di ricovero. In questa fase piuttosto tranquilla, l’unica struttura ospedaliera del territorio con spazi dedicati al Covid è quella di Ravenna. Quelle di Lugo e Faenza supportano le altre in caso di criticità. Oggi preoccupa il caso rilevato alla casa residenza anziani di Bagnacavallo: siamo sulla strada giusta per tornare alla normalità e casi di questo tipo, se la situazione peggiorasse, potrebbero rallentare questo percorso per tornare alla situazione pre-Covid». 
Ausl ha investito quasi 6 milioni di euro per la demolizione e la costruzione del nuovo Padiglione D all’interno del perimetro dell’ospedale. A che punto siamo?
«Il nuovo Padiglione D è pronto, abbiamo l’autorizzazione all’attività sanitaria e il via libera delle istituzioni. Lunedì 18 inaugureremo al piano terra la nuova dialisi, il primo dei tre servizi che troveranno collocazione all’interno di questa bellissima struttura. Entro il mese di novembre, invece, entrerà in funzione l’endoscopia digestiva: un passo fondamentale per la nostra azienda, visti i tempi piuttosto lunghi tempi di attesa per una endoscopia o una gastroscopia e le difficoltà che incontra il privato accreditato nella sua attività di supporto. Infine, entro i primi mesi del 2022 partirà anche l’oculistica».
Poi ci sono i cantieri del Pronto soccorso, per un investimento di oltre 1,5 milioni di euro...
«In questo caso i lavori sono partiti a fine agosto e stanno procedendo con celerità. Oggi l’intervento coinvolge le strutture esterne, dall’accettazione fronte strada agli spazi tra il Ps e la camera mortuaria, che saranno utili ad accogliere l’arrivo di nuovi pazienti ambulanti e a maggior rischio infettivo. Così i percorsi interni al Pronto soccorso verranno diversificati in base alle caratteristiche dei pazienti. La nuova struttura che verrà realizzata invece sul versante opposto, quello in direzione del centro di Lugo, servirà all’accoglienza delle ambulanze. Conclusi i cantieri all’esterno, si metterà mano all’area del ‘triage’. I lavori dovrebbero terminare entro dicembre o, al più tardi, gennaio 2022. Inoltre, tra pochi giorni partirà la ristrutturazione di alcuni locali della Medicina d’urgenza, dove verrà migliorata l’accoglienza dei pazienti in ‘semintensiva’ che hanno necessità di essere monitorati e ventilati in maniera ‘non cruenta».
Si parlava anche del ritorno di pneumologia e dell’attivazione di nuove specialità...
«L’ospedale di Lugo, ricordiamolo, ha valenza ‘distrettuale’ e, per sua natura, deve collaborare e interfacciarsi con la struttura polifunzionale, ovvero l’ospedale di Ravenna. E penso ai buoni risultati raggiunti grazie all’importante collaborazione col ‘Santa Maria dalle Croci’ per quanti riguarda l’attività chirurgica. Oggi, per quanto riguarda otorino, possiamo garantire una risposta ambulatoriale e strumentale, ma stiamo lavorando per organizzare l’attività chirurgica a partire da novembre anche per questa disciplina. Ricordo che in questi mesi abbiamo già introdotto una nuova disciplina, mai stata presente a Lugo: si tratta della chirurgia vascolare, con professionisti che orbitano in tutte le strutture ravennati compreso quella di Lugo per garantire attività flebologica anche all’Umberto I. Per quanto riguarda la pneumologia, è oramai deciso che torneranno anche i posti letto. Ora attendiamo l’allestimento dell’oculistica nel nuovo Padiglione D: in quest’area particolarmente nobile e ben servita (quarto piano, nda), una volta libera, dovrebbe arrivare pneumologia entro il 2022». 
Dottore, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo quando lei ha assunto l’incarico di direttore dell’ospedale di Lugo in primavera: finalmente un dirigente tutto dedicato all’ospedale di Lugo, non più da spartire con Ravenna o Faenza. Il suo incarico di «facente funzione», tuttavia, scadrà a dicembre. Poi che succederà? 
«Forse, prima ancora del concorso per il direttore del presidio ospedaliero, sono più importanti quelli dedicati ai primari che riportano sul territorio importanti specialità. Se non saranno pronti i nuovi bandi, i ‘facente funzione’ in scadenza a dicembre, me compreso, verranno prorogati in attesa del concorso e delle assegnazioni definitive. Ma stiamo tranquilli: non ci saranno ruoli vacanti o vuoti direzionali».